giovedì 28 dicembre 2023

IL FILO DI SOFIA

 




Una volta la Terra era una nuvoletta di gas addensato come quelle che possiamo vedere oggi con il telescopio. Ha girato per qualche milione di anni attorno al sole, senz'acqua e senza vita. Prima ancora c'erano solamente ignote e strane stelle giganti e corpi celesti più piccoli che turbinavano, tra le nuvole di gas nello spazio incommensurabile dell'infinito.

Noi umani, nel nostro piccolo, per quanto ci possiamo rendere conto, non riusciamo a capire l’idea di un universo infinito e che oltretutto si stia ulteriormente dilatando. Ci siamo sempre dovuti accontentare di spiegazioni parziali, d’ipotesi, di cose dette da non si sa chi. Sapere di non sapere è già un elementare principio di saggezza, eppure sfugge ai più.

LA SOFIA DEL FILO

 






L’immagine di Dio, lassù in cielo, in mezzo alle nuvole, affrescato o dipinto sui quadri in chiesa, mi è parso sempre qualcosa di affascinante, diciamo che per i primi due o tre anni di catechismo sono stato - almeno teoricamente - un buon cristiano. Dopo la prima comunione e la cresima, che all’epoca si celebravano nell’arco di poco tempo, le cose mi quadravano già meno.

Per me la natura è sempre stata una cosa grande e bella, profonda e misteriosa, piena di fascino e di significato. Una volta, per esempio, il temporale per me era molto più spaventoso di adesso, perché non sapevo spiegarmelo; ora ne ho un’idea meno vaga e non mi fa paura. Sono nato in campagna e lo studio del comportamento umano sarebbe diventato necessario dopo.

venerdì 15 dicembre 2023

LODE ALL'IMPERFEZIONE

 




Dal mio belvedere, anfiteatrino di pietra e cemento, sotto il cipresso, in mezzo alle spade di San Giorgio, la collina di fronte fa da palco e loro sbucano da dietro, da nord-ovest, sopra una Porto Alegre che non si vede, eppure sappiamo che più o meno è là dietro.

 Ora un elefante candido sta tossendo, ma in silenzio, si capisce da una chiazza leggermente più scura di vapore che gli esce dalla bocca aperta. Dopo tre secondi o quattro si è trasformato in una testa di Lama, forse un’Alpaca e sulla schiena, che non si vede, ma si indovina, subito dietro, evidentemente un barboncino piuttosto malandrino ha alzato la gambetta e fa la pipì.

giovedì 7 dicembre 2023

SOLITUDINE


 

- Recentemente mi sono ritrovato con Mauro, dopo decenni e siamo andati a mangiare in pizzeria da Carmelo, con Emanuele e le rispettive signore, due su tre già con scadenza. Lì mi ha detto che per lui sono stato il primo amico, in ordine di tempo. Non ci avevo pensato, forse perché io ce ne avevo già avuti altri, tra cui Raffaello Paloschi del bar alimentari di S.Marta e mio fratello Umberto.

- Pensi sempre ai vecchi tempi?

- Per forza, la prima metà della mia vita è stata in Italia, la seconda metà però è stata molto più veloce.

- Levami una curiosità: ma te vorresti tornare indietro e rimanere in Italia?

- No, a dire il vero non lo so nemmeno, però questa scelta era stata dettata da tante altre fatte prima.

- Tipo quali?

- Tipo quella di non rimanere in Germania, per esempio.

venerdì 24 novembre 2023

PERCHÉ LA MONOGAMIA

 


L'epoca che più mi garba è la preistoria, sia per l'elasticità dei limiti temporali, che per la mancanza di regole e leggi, per l'ampio spazio disponibile per ipotesi - eventuali e potenziali spiegazioni per quello che è successo dopo - e soprattutto per la totale assenza di politica e guerre.

Se il genere umano esiste da 3 milioni di anni o anche più, i Neanderthal sono rimasti con noi, che saremmo i Sapiens, qualcosa tra i 70 e gli 80 mila anni, poi si sono estinti, un po’ come i dinosauri, facendo spazio ai mammiferi.

mercoledì 8 novembre 2023

PORTO ALEGRE - LUCCA, ANDATA E RITORNO

 




 Maria Dina ha un faccia simpatica, è intelligente, sensibile e ha sogni semplici e realizzabili. Finalmente una persona di sesso femminile che non finge di esserne un'altra.

Quando parla, le sue frasi sono confuse, non solo nella forma, ma anche nel contenuto, per via del suo entusiasmo, della sua gran voglia di condividere ciò che ha dentro, della sua ansia di metterlo fuori.

Però ha le idee chiare, su se stessa, su di me e sul mondo che ci circonda.

È completamente differente da tutte le donne che ho conosciuto prima.

Di schianto mi ha fatto capire che certe donne erano troppo costruite, troppo poco pratiche, per mettersi in una vita reale insieme a me.

E se lo avessero fatto, poi, sarebbe stato anche peggio.

Quando l’ho conosciuta, Maria Dina aveva la metà dei miei anni e il doppio del mio buonsenso.

Ho pensato subito che in relativamente poco tempo, quelle stesse percentuali sarebbero diventate sempre meno nette, insomma, per una strana ma logica coincidenza, avevamo tutti e due intenzione di mischiarle.

venerdì 20 ottobre 2023

TRA LA GERMANIA E IL BRASILE


 

Anche volendo a Berlino non ci sarei potuto rimanere, perché bisognava ritornare al Caffè Voltaire, dato per due anni in gestione a uno che se gli piaceva poi lo avrebbe comprato.

E non gli era piaciuto. 

Al ritorno dalla Germania diverse cose erano cambiate. Se in un primo momento mi ero assoggettato a starmene al Quercione dai miei, intravidi l'occasione appena venduto il Caffè Voltaire e me ne andai a vivere a Viareggio, nel loro piccolo appartamento, ma con un grande terrazzo, dove feci alcune feste prontamente rintuzzate dalla polizia, chiamata dai vicini.

Non capivo ancora, o ritenevo più opportuno ignorare, nella pratica quotidiana, che la mia libertà finiva dove cominciava quella degli altri, anche se erano dei vecchietti rincoglioniti. Se non altro perché un giorno io sarei diventato uno di loro e ora mentre scrivo non ci sono tanto lontano.

mercoledì 4 ottobre 2023

IN BRASILE



Perché sono venuto qua in Brasile? Me lo chiedono soprattutto i brasiliani, gli italiani lo sanno già, anche se poi quello che si figurano del Brasile è più stereotipo che verità. Per la gente di qua però è un mistero, perché coltivano una passione esagerata per l'Europa e gli Stati Uniti. Il primo mondo è una realtà idealizzata, ed è così chiamato per motivi finanziari, ma anche culturali, non da tutti, perché qui i soldi, e chi ce li ha, sono idoli dorati. Ma i brasiliani che escono da qua si accorgono meglio di quello che c'è di buono in questa grande nazione. Quelli che non sono mai andati fuori dicono che non è un grande paese, ma un paese grande, sottintendendo una certa amarezza.

domenica 1 ottobre 2023

ATTAVOLA!!!

 


Noi italiani siamo gli unici al mondo per i quali il tavolo, quello dove si apparecchia e poi si mangia, diventa automaticamente femminile, forse perché una volta a cucinare era solo la mamma.

La stanza che mi piace di più in una casa è la cucina, la più sincera e la più gradevole, per tutto quello che, volente o nolente, evoca. In cucina non si bara e non si può bleffare, si riconosce subito il falso e l'ipocrita. E poi non solo la donna, ma anche l’uomo deve saper cucinare, lavare i piatti, pulire la casa eccetera, nella vita non si sa mai cosa succede e più cose si sanno fare e meglio è.

mercoledì 27 settembre 2023

CRONACA DELLA PAZZIA


          (da un’idea di un racconto di Luis Fernando Verissimo)

  Il meglio della terapia è arrivare prima, solo di pochi minuti, per dare un'occhiata ai miei colleghi matti, nella sala d'aspetto. Dove io faccio la mia terapia c’è un ambulatorio grande, con otto analisti matti, pertanto nella sala d'attesa ce ne sono sempre tre o quattro di quell'altro tipo, ansiosi, lì a pensare alle pazzie che diranno dopo pochi minuti.

 Forse ci vado proprio perché mi piace stare a osservare i miei colleghi pazzi. Ci sono due tipi di pazzi: il pazzo propriamente detto e quello che lo cura, l'analista insomma o il terapeuta, lo psicologo e lo psichiatra. Per forza, solo un matto può assoggettarsi ad ascoltare la pazzia di sei o sette altre matti tutti i giorni, settimane, mesi, anni e decenni. Se non era matto prima, cosa che potrebbe rappresentare un vantaggio, lo diventa dopo.

domenica 20 agosto 2023

ADOLESCENZA

 


 

Non sempre l’adolescenza è un trampolino.

La prima cotta è difficile da localizzare, forse Lorella in quinta elementare. Poi Rosanna la mia vicina di casa. Dopo Lia al Quercione e decine di altre cotte e crude, insomma al sangue. In tanti casi come Immanuel Kant loro, le dirette interessate, non lo hanno nemmeno mai sospettato, io facevo di tutto per nasconderlo, per auto-sabotarmi, ma come facevo a saperlo?

Sulla 126 di mamma ho imparato a guidare e l’ho sbattuta sullo spesso muretto di pietra di un ponticello dalle parti di Vorno, distruggendo abbastanza la parte davanti, ma fu solo colpa dell’alcool e della strada bagnata. Tornavamo da una festa piuttosto bruttina e pochissimo frequentata io e Marzio.

La Chrisler era un macchinone lungo assai e forse per questo riuscii magistralmente a incastrarla in diagonale all’entrata del cancello che non andava più avanti né indietro.

I libri di Woody Allen, erano comici ma anche esistenziali e per qualche tempo sono stati la mia lettura preferita.

INFANZIA

 


 

Proveniamo un po’ tutti dalla campagna e se i nostri genitori fossero stati abitanti di una città, forse i nostri ricordi non sarebbero così ruspanti e casalinghi. Per esempio mio padre aveva conosciuto mia madre in una di quelle feste da ballo della Garfagnana, forse a Barga o a Gallicano. Ero nato di conseguenza, come a volte succede in questi casi, la mia famiglia viveva a Marilia, nella casa paterna a tre piani che ora è occupata dalla famiglia di Giorgio, che è figlio di Lorenzo, fratello di mio padre, il quale è stato il primo a morire dei quattro. Poi credo che sia stata Ada, mio padre e per ultima Magali.

lunedì 7 agosto 2023

COME MAI NON SI PARLA DEL CANADA?

 



Ora è diventato di moda dire di essere o non essere narcisisti, prima nessuno sapeva niente di questo narcisismo, ora lo sanno tutti. Ma è sempre esistito? Quale sarebbe il suo contrario? È una cosa sempre e inevitabilmente negativa, o può anche essere positiva?

Tipo non si può più dire, in Italia bisogna sempre e solo dire tipologia. Non mi piace che si usi e niente per iniziare una frase, non ha senso e soprattutto è una moda. Anche no è un’altra, e ce ne sono tante usate dalla gente in maniera ossessiva. Noto che soprattutto chi non sa l’inglese ama rispondere laconicamente YES.