domenica 27 luglio 2025

CONFESSIONI DI UN PAS


 

Per un europeo e italiano, anche se piuttosto atipico, la vita in Cina sembra quella di un altro pianeta, ma poi ci si abitua e i pianeti sulla terra sembrano in seguito vari e ben distinti.

La televisione l’ho bandita da anni, ma i film li guardo spesso scaricati in internet, serie televisive anche vecchissime, ascolto le canzoni e tutto quello che permette al passato di non passare mai del tutto.

Per il tipo di vita che abbiamo fatto in famiglia tutti noi quattro fratelli siamo più o meno autistici, forse da soli ci sentiamo meglio, pur cercando a volte affannosamente la compagnia.

Una cosa che mi ha sempre dato fastidio erano i miei amici o conoscenti che in presenza di una ragazza diventavano diversi, parlavano di più, facevano i prepotenti, volevano farsi vedere in una maniera differente da come erano di solito, mentre io apprezzavo specialmente chi era sempre sé stesso, nel bene e nel male.

Da ragazzi la bellezza fisica ci attrae di più che da anziani, come sono ora, in Italia - specialmente a quei tempi - si vedeva nella donna qualcosa di angelico, che poi nei fatti non è così e quando ci se ne accorge magari la nostra maniera di fare è già troppo indirizzata da questo particolare punto di vista.

Ultimamente sono entrato in contatto, attraverso Facebook, con una donna che ho conosciuto tanti anni fa, anche se non ci avevo quasi mai parlato.

È stata la ragazza di due miei amici, uno alla volta naturalmente e forse non erano veramente miei amici, come credevo. Anche l’amicizia con il tempo mi si è ridimensionata, non mi faccio illusioni, cerco di mantenere i sentimenti senza volermi ingannare.

Lei era bella e ambita insomma, faceva colpo a quei tempi. Ha più o meno la mia stessa età, forse un po’ più giovane. All’epoca dovevamo avere poco più di venti anni. Comunque nonostante la mia personalità insignificante all’epoca, la mia timidezza esagerata, lei si ricordava di me.

Mi ha spiegato che recentemente aveva scoperto, suo malgrado, di essere una PAS, cioè una Persona Altamente Sensibile. Era entrata nell’argomento per raccontarmi dei suoi guai e delle sue crisi, dovuti proprio a quel determinato tipo di personalità.

 

 Le persone altamente sensibili  (PAS) sono una fascia di individui che possiedono una sensibilità più accentuata rispetto alla media della popolazione. Questa caratteristica, implica una maggiore profondità di elaborazione delle informazioni sensoriali, emotive e sociali. 

Essere altamente sensibili non è una patologia ma un tratto della personalità che può influenzare vari aspetti della vita quotidiana.

 

Chi sono le persone altamente sensibili?

 

Tra le caratteristiche delle persone altamente sensibili c’è una percezione accentuata degli stimoli esterni e interni. Tali stimoli possono essere fisici come suoni, luci e odori, oppure emotivi, come i sentimenti degli altri e le dinamiche sociali. 

Le PAS tendono a riflettere profondamente sulle loro esperienze e a provare emozioni in modo più intenso e duraturo.

La sensibilità accentuata è un tratto comune, ereditabile e conservato evolutivamente, che descrive le differenze interindividuali nella sensibilità agli stimoli ambientali sia negativi che positivi. 

Una branca che non sapevo nemmeno esistesse e anche se sono contrario a molti tipi di forzato ridurre tutto e tutti in categorie, questa qua per ovvi motivi mi ha intrigato e sono andato a documentarmi.

Lo sospettavo dal primo momento, ma ho cercato di non farmi influenzare: anche io faccio parte di questa fascia di individui che danno estrema importanza a tutto quello che succede intorno a loro, che se ne fanno influenzare a volte eccessivamente, che inevitabilmente durante la loro esistenza soffrono più del dovuto, ma gioiscono anche intensamente di cose che per gli altri sono insignificanti.

Tutto questo ha determinato una vita da ribelle a ogni convenzione e un’attenzione estrema a ogni più piccola frazione di esistenza, non solo mia ma anche altrui.

 Non tutti i timidi sono PAS, ho motivo di credere, ma io mi sono reso conto abbastanza presto di questo mio problematico rapporto con gli altri, per questo ho cercato di sforzarmi sempre di stare in mezzo alla gente, in maniera anche esagerata.

 

La teoria della sensibilità ambientale

 

Per sopravvivere e prosperare sul pianeta terra, è essenziale che tutti gli organismi utilizzino le risorse ambientali, come il cibo e il supporto sociale. Gli animali e gli esseri umani sono programmati per percepire, elaborare, reagire e adattarsi a specifici elementi sociali e fisici dell'ambiente, sia positivi che negativi, al fine di potersi riprodurre e mantenere in vita la specie.

È interessante notare che esistono sostanziali differenze interindividuali nella sensibilità e nella reattività all'ambiente, sia negli animali che negli esseri umani. Alcuni sono molto più sensibili e reattivi rispetto ad altri, in quanto il metodo di processamento dell’informazione passa attraverso differenti correlati neurobiologici.

Tra le popolazioni, si osserva un continuum che va da una bassa a un'alta sensibilità all'ambiente. Negli ultimi anni, la Sensory Processing Sensitivity, che descrive le differenze interindividuali nella sensibilità alle esperienze, e che è iniziata come un argomento poco conosciuto 20 anni fa, è diventata una componente molto discussa della teoria della sensibilità ambientale. 

“Sensibilità ambientale” è un termine ombrello per le teorie che spiegano le differenze individuali nella capacità di registrare ed elaborare gli stimoli ambientali Insomma gli individui differiscono nella loro sensibilità sia ad ambienti ostili che di comfort. Quindi i PAS presentano una maggiore profondità nell'elaborazione delle informazioni, una aumentata reattività emotiva e una maggiore consapevolezza delle sottigliezze ambientali, una determinata facilità di sovrastimolazione.

Gli adulti con alta sensibilità ambientale che hanno riportato un'infanzia infelice avevano punteggi più alti in emotività negativa e introversione sociale, mentre gli adulti con alta sensibilità che hanno riportato un'infanzia felice non differivano molto dalla popolazione più ampia di adulti non altamente sensibili in questi tratti. 

 

La ricerca di Elaine Aron

 

Il concetto di alta sensibilità è stato ampiamente esplorato dalla psicologa americana Elaine Aron, che ha identificato quattro caratteristiche principali delle persone altamente sensibili: profondità di elaborazione, sovrastimolazione, reattività emotiva ed empatia, sensibilità alle sottigliezze. 

Queste caratteristiche rendono le persone altamente sensibili particolarmente attente ai dettagli e ai cambiamenti nell'ambiente circostante, ma possono anche causare stress e affaticamento in situazioni di sovraccarico sensoriale. 

Nel questionario che generalmente viene somministrato alle persone che hanno un sospetto di PAS, vi sono domande relative la reattività alla caffeina, alle stimolazioni luminose, la tolleranza al rumore e allo stress percepito relativo le aspettative e le richieste altrui. 

Si nota come l’ansia possa essere un sintomo con una certa dimensione e peso emotivo nella vita di queste persone.  

 

Risorse e fattori di rischio psicologici delle persone altamente sensibili

 

Le persone altamente sensibili possono godere di numerose risorse psicologiche, come una grande capacità di empatia, una ricca vita interiore e un'attenzione ai dettagli che può portare a un'elevata creatività. 

Malgrado tutto, queste qualità possono anche comportare alcuni fattori di rischio. Le PAS sono più suscettibili allo stress, all'ansia e alla depressione, soprattutto quando sono esposte a situazioni di conflitto o ambienti sovrastimolanti. 

Nel momento in cui l’ambiente richiede lo svolgimento di più compiti alla volta, la persona altamente sensibile potrebbe avere un vissuto altamente stressante in quanto la sua capacità di rielaborazione richiede un tempo maggiore. 

 

 

Persone altamente sensibili e amore

 

Nel contesto delle relazioni affettive, le persone altamente sensibili possono vivere esperienze molto intense e profonde. Possono essere partner attenti e premurosi, capaci di comprendere i bisogni emotivi degli altri. 

Tuttavia, questa stessa sensibilità può renderli vulnerabili a ferite emotive e difficoltà nel gestire i conflitti. Le persone altamente sensibili infatti processano le emozioni in profondità e spesso sono molto disponibili con gli altri, mettendo in questo modo le loro esigenze in secondo piano.

Forse a un certo punto sono stato troppo insistente, nella mia solitudine magari mi attacco alle poche possibilità che mi capitano di poter conversare piacevolmente con qualcuno, ma non volevo che pensasse che avessi seconde intenzioni, anche perché io vivo a migliaia di chilometri di distanza.

E poi alla mia età non cerco più nessuno per tentare un’improbabile relazione intima. Non è per calcolo, è proprio una cosa che sento naturale, essere me stesso è una roba che non voglio cambiare proprio in vecchiaia.

 

 

 

 

 

Persone altamente sensibili e narcisisti

 

Un'altra dinamica interessante riguarda l'interazione tra persone altamente sensibili e individui con personalità narcisistica. Le PAS, per la loro naturale inclinazione all'empatia e al supporto, possono essere attratte da persone narcisiste, che tendono a manipolare e a sfruttare gli altri per soddisfare i propri bisogni. 

Questa combinazione può risultare particolarmente problematica, poiché la PAS potrebbe ritrovarsi in una relazione disfunzionale e sentirsi costantemente inadeguata o sfruttata. Il narcisista riesce a manipolare piuttosto facilmente una persona altamente sensibile e, finché vi è un equilibrio nella relazione, entrambe possono godere di alcuni vantaggi psicologici. 

Nel momento in cui la personalità narcisista eccede nelle richieste di attenzione, egocentrismo e autoreferenzialità, vi è uno sbilanciamento nella coppia e la persona sensibile rischia di soccombere a tali stimoli. 

 

Esiste una terapia per le persone altamente sensibili?

 

Non esiste una terapia specifica esclusivamente per le persone altamente sensibili, ma diversi approcci terapeutici integrati possono essere utili per gestire l'ipersensibilità e migliorare la qualità della vita. 

La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare le PAS a riconoscere e modificare i pensieri negativi e le reazioni emotive disfunzionali. Può essere poi utilizzata la tecnica della mindfulness, in quanto permette di sviluppare una maggiore consapevolezza e accettazione delle proprie emozioni, riducendo così lo stress e l'ansia.

 

 

 

Persone altamente sensibili: consigli per gestire l’ipersensibilità

 

Le persone altamente sensibili possono adottare diverse strategie per gestire la loro ipersensibilità e migliorare il loro benessere. Il primo passo è quello di riconoscere e accettare la propria sensibilità come una risorsa e non come una fragilità. 

Avere uno spazio domestico tranquillo o un luogo sicuro dove poter decomprimere lo stress diventa fondamentale, in quanto l’accumulo degli stimoli porta le PAS a stati ansiosi o depressivi. All’interno di questo spazio si possono praticare tecniche di rilassamento come yoga, mindfulness e tecniche di respirazione. 

È necessario poi imparare a dire di no e a proteggere il proprio spazio personale per evitare il sovraccarico emotivo. Nel delimitare i confini è inoltre funzionale imparare a chiedere aiuto creando una rete di supporto intorno a sé. 

Libri e film sulle persone altamente sensibili

 

La letteratura e il cinema hanno spesso esplorato il tema dell'alta sensibilità, offrendo spunti di riflessione e rappresentazioni accurate di questa caratteristica. Tra i libri più significativi, si possono citare The Highly Sensitive Person di Elaine Aron, che è una guida fondamentale per comprendere e accettare l'alta sensibilità. Quiet: the power of introverts in a world that can't stop talking di Susan Cain, sebbene focalizzato sugli introversi, offre molti spunti rilevanti anche per le PAS. Infine, il libro di Rolf Sellin “Le persone sensibili hanno una marcia in più: Trasformare l'ipersensibilità da svantaggio a vantaggio” offre una nuova lettura dell’ipersensibilità, focalizzandosi sui possibili aspetti positivi che ne derivano.

Il cinema offre film come Il favoloso mondo di Amélie, dove vengono rappresentati personaggi con tratti di alta sensibilità, evidenziando sia le loro sfide che le loro meravigliose capacità di percezione ed empatia. 

 

In comune con Amelie io ho passato molto tempo da solo da piccolo, per giocare con altri bambini ho dovuto aspettare che il mio fratellino nascesse e poi crescesse. I miei primi compagni di giochi sono arrivati piuttosto tardi, questo può aver influito, secondo me.

 

 

Altri film come Inside Out  esplorano la complessità delle emozioni umane, offrendo un ritratto suggestivo di come le persone altamente sensibili possono vivere le loro esperienze interiori.

Essere una persona altamente sensibile comporta sfide uniche, ma anche una ricchezza di esperienze emotive e percettive. Comprendere e accettare questa caratteristica può portare a una vita più autentica e soddisfacente, arricchita dalla consapevolezza di sé e dalle profonde connessioni con gli altri.

 

Conseguenza personale per me, magari non condivisa da tutti i PAS, la scomunica ad amici o innamorate che sono stati bocciati, per un motivo o per l’altro, e messi da parte senza tanti complimenti.

Il fatto è che io fatico molto per abituarmi a qualcuno più vicino, ma dopo, passato un inconscio periodo di prova che può essere abbastanza lungo e non privo di intensi piaceri, poi mi ci sento molto attaccato, anche quando dopo averlo riprovato/a in maniera definitiva e inappellabile lo/la allontano, ci rimango legato affettivamente e per sempre. Se e quando rifiutato io stesso dagli altri, essendo piuttosto rompiscatole, poi mi ci sento legato lo stesso, anche se forse in maniera diversa, ugualmente intensa.

 

https://www.unobravo.com/post/persone-altamente-sensibili-pas


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