sabato 17 ottobre 2020

LA GUIDA MICHELON




 

In Italia siamo molto più dipendenti dal cibo e appassionati di gastronomia rispetto a oltre duecento rimanenti nazioni al mondo, basta accendere la Tv, se entriamo in una casa e rimaniamo a pranzo, meglio ancora a cena, o se visitiamo un ristorante, mangiando ci osserviamo attorno, ce ne convinciamo subito.

I tanti programmi di cucina alla TV sfruttano troppo il filone, un po’ come tutti gli altri e spesso non vanno dietro a quello che veramente importa, se non a stupidi concetti di competizione, come se fosse possibile stabilire se oggettivamente una cosa è più buona di un’altra, non è vero che tutti i gusti son gusti?

giovedì 1 ottobre 2020

IL SISTEMA BINARIO

 



 

Ho dei cugini da parte di madre nel nord dell’Inghilterra, a Prudhoe, provincia di New Castle, vicino al Vallo di Adriano, e al confine ideale con la Scozia. È gente affabile e di cuore, perciò l’ultima estate li sono andati a trovare, dopo ripetuto invito, con tutta la famiglia. Ci siamo divertiti assai, anche perché le donne e i bambini stavano da una parte e facevano le loro cose, intanto noi uomini assaporavamo venti giorni quasi da scapoli, oltre a tutte le bevande che ci capitavano a tiro, che non erano affatto cattive, né poche.


giovedì 10 settembre 2020

LA SCALA VERSO IL CIELO


 

Già dalla primavera del 2019 avevo comprato una mountain-bike e debitamente iniziato a fare dei giri a caso per la meravigliosa campagna toscana, provincia di Lucca e Pisa. Avevo scoperto, oltre ai paesaggi bellissimi, che la proprietà privata toglieva al casuale esploratore una serie di occasioni turistiche da poter facilmente rimanere indignati. Quando potevo me ne fregavo, e se non c’era una valida recinzione, salivo e scendevo, con aria distratta, finché qualcuno mi diceva, di solito educatamente, di andarmene. Allora chiedevo informazioni, senza ammetterlo direttamente fingevo di essermi perso, a seconda della situazione me ne andavo in silenzio, ma senza eccessiva fretta.

 Oltre agli abusi di queste strade private, non sempre costruite o sbarrate a termine di legge, ho trovato anche occupazioni clandestine di ruderi e casupole abbandonate, che ovviamente non ho segnalato alla legge, perché ormai sono in pensione, per le prime, e per le seconde perché ne hanno bisogno più gli occupanti che i legittimi proprietari.

sabato 22 agosto 2020

ARTIGLIERIA A CAVALLO



Ho incontrato l’ex artigliere a cavallo Bartiromo, di nome Guglielmo, oggi alla fermata dell’autobus. Erano decenni che non lo vedevo, avevo saputo che era andato a vivere in Svezia, e allora più volte gli ho domandato a fare cosa, ma non mi ha mai risposto. Ho capito che vive ancora là, che è venuto in Italia, più precisamente a S.Marcello Pistoiese, in ferie, da solo. Mi avevano detto che era sposato con tre figlie, tutte femmine, ma non c’è stato verso di farsi raccontare qualcosa della sua famiglia.

Guglielmo è sempre stato un tipo singolare e raramente rispondeva a una domanda diretta, per non dire mai. Bartiromo e io siamo stati militari insieme a Milano, caserma Perrucchetti, in Via delle Forze Armate, non lontano dallo stadio di S.Siro.

mercoledì 12 agosto 2020

PARAGONI

 


foto Enrico Villani

Dalla sua casetta di legno a Creaquot il fiume non si vedeva, la vegetazione rigogliosa e intricata lo aveva inghiottito, ma si sentiva quel mugghiare sordo, non tutti i fiumi fanno quel rumore, ma quello era uno di quei fiumi. A dire il vero avevo anche dei laterali dubbi che fosse veramente russo, o che il suo nome fosse proprio quello. Un altro mio amico, fin dai tempi di Karaci era Sergej, a saperlo prendere per il verso giusto c’era pure da divertirsi ad ascoltarlo. Mi raccontava di certe torbide storie colombiane di un suo amico poliziotto, tale Aymorè, che non ho potuto fare a meno di pensare che poi fosse lui stesso, o magari solo una parte.

martedì 4 agosto 2020

BRAVO GUAGLIONE


Dopo aver scelto, tra le tante, le nostre opzioni preferite, vanno anche sapute manovrare, tutti i santi giorni. Ci vorrebbe anche della coerenza. Insomma la nostra filosofia di vita personale non è affatto una fesseria. O perlomeno non dovrebbe esserlo.

La mia prevede che sia meglio seguire, oltre all’amore per il bello, la cultura umanistica e altre cose di questo genere più elevato, anche una semplice ricerca di piacere materiale e soprattutto quotidiano. Proprio come facevano gli antichi greci, ma senza esagerare come fecero dopo i romani, forse travisando quegli stessi insegnamenti, esaltandone alcuni aspetti e purtroppo trascurando gli altri.

sabato 25 luglio 2020

L'UOMO QUESTO SCONOSCIUTO




Un interessante scambio di e-mail si registra nella prima quindicina del mese di luglio 2020 tra Mariana Tivoli e Adriano La Sacca.

Le e-mail sono passate di moda, ora tutti usano Facebook, Twitter, Istagram eccetera. Ma l’unica maniera che ho per comunicare con lei, professor Adriano, è il vecchio ma efficace letterone elettronico, da quando ha cambiato città e non so se la disturbo a telefonarle.
Un abbraccio Mariana Tivoli da Farneta, Lucca


Hai ragione, ma tu non mi disturbi mai, confesso che già l’e-mail per me è troppo moderna. Come stai, bella gioia? Io sto bene, mia moglie anche e i miei figli, quando li vedo, mi pare che stiano bene anche loro, i quali cercano di nascondermi ogni cambiamento, chissà perché? Che pensino che io sia troppo protettivo e palloso? Ma quando mai? Poi ho anche due cani, un gatto, due pesci rossi e una tartarughina, che stanno tutti bene, anche se loro, lo dico sempre a Luisella, sono pur sempre in prigionia, lei dice che per lo meno i guardiani, che siamo noi, sono o siamo dei guardiani permissivi e affettuosi, e qui ha ragione, sarebbero potuti capitare molto peggio.
Raccontami cosa fai tu dopo tutti questi anni, anche sommariamente, mi farà solo piacere.
Un abbraccio dal tuo vecchio, ma credo ancora arzillo professor La Sacca Adriano da Udine.

domenica 12 luglio 2020

IL SOPRAVVISSUTO




…UNO



Da soli si è se stessi, in compagnia lo si è soltanto a metà 

          Leonardo Da Vinci

Dicono che ho diverse personalità, che non si sa nemmeno quante e allora ne approfitto, cerco di capire me e gli altri, non sempre ci riesco, ma almeno ci provo. Da qualche anno a questa parte mi ficco quotidianamente in alcuni diversi metodi di dialogo scritto con me stesso o con altri personaggi virtuali, alcuni realmente esistiti. Ne viene fuori un’efficace terapia ruspante di mia invenzione, non solo a livello psicologico, ma anche pratico.
In questi dialoghi non si tiene minimamente conto dello spazio e del tempo, si parla con persone morte, di cose che non sono ancora avvenute, questo è il bello. Si considera il carattere degli individui con cui si parla, ma si possono anche un po’ modificare, quelli che parlano troppo per esempio, li faccio ascoltare un po’ di più e mi vendico di tutte quelle volte che mi hanno sommerso sotto cataste di parole.

lunedì 6 luglio 2020

IL TONNO ARTISTICO


(foto fatta da me al fiume)


Non tutti sanno che il tonno è un pesce. A volte grande come un uomo, o anche due, perfino tre. La gente non ci ha mai avuto a che fare personalmente, io stesso per lo più lo conosco attraverso le scatolette, qualche filetto alla brace, un crudo carpaccio ogni tanto, è vero, ma non per questo più indicativo del grande pesce dal quale è stato tagliato.
Lo sviluppo delle prime industrie del tonno si verificò in un'epoca compresa tra il III secolo a.C. e il II secolo, ed ebbe luogo nel Mediterraneo, in particolare nelle coste della Grecia, della Sicilia, della Sardegna, della Penisola Iberica e del  Nord Africa,  dove sorsero le tonniere.

domenica 21 giugno 2020

GIORDANO DALLA LUCHE, COMMERCIALISTA


                                                       (Foto Francesco Bambini)




Il cervello umano è l’oggetto più complicato dell’universo, ha detto qualcuno. Non si sa ancora se è una cosa positiva o negativa, magari tutt’e due, in misura fluttuante, spesso non distribuita troppo bene da individuo a individuo. Oggi in più sappiamo che sotto ci sono vari livelli di cosiddetti esseri umani, sopra tanti cervelli diversi, ne siano causa o conseguenza, comunque tutti più o meno complessi, anche i più semplici tra di loro.
È scientificamente difficile capirci qualcosa.
Meno di tutti ci capiscono gli esseri umani, magari perché agli altri esseri viventi non gliene frega niente e c’hanno pure ragione. Sia il funzionamento che le capacità sono misteriose, con quel sacco di neuroni formicolanti, che non se ne stanno mai un po’ fermi e tranquilli. In conclusione ognuno è pazzo alla sua maniera e tutti cerchiamo di rifarci a un modello di normalità, senza il quale non saremmo accettati dalla società, il che non sarebbe necessariamente un male, ma comunemente si crede che ai più non piacerebbe.

domenica 10 maggio 2020

IL FEROCE SALATINO



Dentro ogni persona anziana c'è una persona più giovane che si sta chiedendo cosa diavolo sia successo.”
                                               Sir Terry Pratchett


 “Ostento una certa padronanza nel linguaggio, vesto con ricercatezza di dettagli, sfoggio calzature ispirate alla forma dei piedi, mi nutro con prodotti naturali, ma bestemmio in modo classico. Magari sono sceso sul pianeta sbagliato, chi me l’ha fatto fare non lo so. Me ne rendo conto quando penso che andare in giro con una macchina enorme e lussuosa, tipo queste dove la gente ci si pavoneggia, per me sarebbe motivo di vergogna. Non solo da questo, mi viene da pensare di essere l’uomo sbagliato al momento peggio ancora, ma in generale dalla tendenza fondamentale della mia vita che è di frenare dove tutti accelerano, di essere abitualmente modesto e quasi di nascondermi, quando tutti si vogliono mettere in mostra e fare i protagonisti. Sono un bastiano abbastanza contrario e in più non ci tengo nemmeno a farlo sapere in giro. Non voglio assolutamente dare importanza all’apparenza, perché quella inganna, ed è proprio ingannare che troppa gente vorrebbe, mostrare quello che non è, fingere di avere quello che non ha e per cosa poi? Pare che anche andare in vacanza sia un accumulo fine a sé stesso di inutili ci sono stato, una volta si spedivano più cartoline, ora c’è il social network. Non posso fare a meno di notare che di questa gente moderna non sono le cose cattive che danno i brividi, in fondo simili e ripetute anche in altre epoche, ma sono quelle buone, quelle almeno comunemente considerate positive. Per fortuna ci sono ancora tante persone piacevoli e simpatiche, se ne stanno nascoste in questo mare di insensibili nei confronti degli altri, allo stesso tempo troppo sensibili verso sé stessi. Si finisce per assorbire e copiare modi di essere che non ci appartengono, che ci fanno sentire simili anche se non lo siamo, la compagnia non è come l’aria, non se ne ha così tanto bisogno, la nostra anima respira molto meglio da soli, se il nostro obbiettivo non è riuscire a ignorare quello che il nostro cervello e il nostro corpo ci vorrebbero suggerire.”

sabato 18 aprile 2020

NATO A NAVACCHIO




Toscana: alle pendici del Monte Pisano, che poi è solo una collina un po' più alta, costeggiando il fiume Serchio, le Apuane a fare da sfondo, seguendo il percorso - ora seminascosto - dell’antico acquedotto, tra antiche e numerose fortezze e torri d'avvistamento, riusciamo a percorrere oggi un facile e affascinante tragitto che unisce e divide le città rivali di Lucca e Pisa. Nel Medioevo però, questo percorso non sarebbe stato così facilmente percorribile perché quelle torri e quelle fortezze, erette a difesa di questo confine, sorvegliavano il fiume e la strada che le affianca, sbarrandola agli eserciti nemici e poi sul cammino avremmo dovuto attraversare una frontiera tra due libere e orgogliose città spesso in guerra tra loro. Lucca, ricca città mercantile grazie ai commerci di tessuti con il Nord Europa e Pisa, potente Repubblica Marinara, da sempre in lotta per diritti commerciali, per il controllo del territorio, per i confini delle diocesi, ma anche per il grande scontro tra Guelfi e Ghibellini.

mercoledì 1 aprile 2020

UONQ


                               (Versione rivista e restaurata di un racconto del dicembre 2003)

A Uonq, la più meridionale, piccola e meno abitata delle dodici isole Olops, nel Pacifico Centrale, la risata delle donne ha un nome differente da quella degli uomini; i cani e gli animali domestici hanno nome e cognome, a ogni giorno di lavoro corrisponde il rispettivo e successivo giorno di riposo. Se il marito muore la moglie è obbligata a risposarsi prima dello scadere di due anni, ma il contrario non vale per gli uomini.
Le poche leggi di Uonq, ai nostri occhi europei, sembrano fatte, in buona sostanza, con il proposito di farsi quattro risate tra amici, però poi sono applicate con serietà. Il che è esattamente il contrario rispetto all’Italia dove le leggi sono apparentemente serie, ma è la loro applicazione che fa ridere.

domenica 23 febbraio 2020

pubblicato il romanzo : LA NAVE FANTASMA




Nella cittadina pugliese di Torrechiara, ispirata a Ostuni, in provincia di Brindisi, Costante Nardò è stato un commissario atipico, al quale non interessava di fare carriera, ma di svolgere bene il suo lavoro e di proteggere gli esseri umani, fossero essi italiani o albanesi, nella stessa maniera. A un suo ex paesano in vacanza in Puglia, ora scrittore di romanzi noir in Germania, viene consigliato di narrare il caso in cui Nardò si era trovato alle prese con il mistero di quella nave fantasma, arenatasi su una spiaggia locale, abbandonata ma carica di armi, forse anche di passeggeri albanesi che però inspiegabilmente non si trovavano più. Mentre i Servizi Segreti tentavano piuttosto di nascondere la verità, per proteggere l’immagine dell’Italia, lui aveva cercato di capirla veramente, di nascosto, anche con l’aiuto di un boss della Sacra Corona Unita che intanto aveva deciso di andarsene in pensione.

venerdì 7 febbraio 2020

CHIEDETE E VI SARA' DETTO




"Dal campanile della vicina S.Genesio suonarono le otto e nessuno parlò di preparare una cena qualunque, di mangiare proprio non ci se ne stava preoccupando, pensai, forse a ragion veduta, data la situazione. Suonarono le otto e un quarto e se qualcuno avesse anche pensato al vile ma pur talvolta necessario cibo, non ne venne affatto parlato, né tanto meno cucinato. Mi sarei accontentato anche di qualcosa di freddo, è chiaro, ma a parlarne, in quel momento, avrei mostrato magari scarsa sensibilità. Suonarono le otto e mezza e mi parve di sentire un vago olezzar di spezzatino colle olive, o di farro con un filo d'olio di oliva, chissà una volgare eppur interessante pasta al sugo appena servita con un nevicar di parmigiano... ma da lontano assai, forse qualche paradossal vicino, chissà... qualche mente semplice e senza cuore. Rintoccarono le otto e tre quarti, per alcuni addirittura le nove meno un quarto e nessuno si mosse. Un fruscio indistinto veniva forse da fuori, ma la cucina era silenziosa, tutto intorno taceva la casa in penombra nel riverbero di rumori appena immaginati, magari solo ricordati eppur gentili di arrosti campagnoli o anche di fritte patate colla cipolla o pollo croccante, che forse fanno male al fegato, ma sortiscono benefici effetti e pur confortanti, se si appartiene ancor al genere umano. E non sempre è facile.”

venerdì 10 gennaio 2020

FRANCESCO ERSPAMER






Francesco Erspamer è professore di Letterature romanze a Harvard. Si interessa di storia delle idee e delle trasformazioni culturali, in particolare fra Otto e Novecento e nella contemporaneità. Il suo libro più recente è La creazione del passato. Sulla modernità culturale (Sellerio, 2009). Ha lavorato anche sul Rinascimento, pubblicando una monografia sul duello e l’onore, ed edizioni commentate di Pietro Aretino, Sannazaro, Lorenzino de’ Medici. Tiene una rubrica settimanale di recensioni su Italica, il sito online di Rai International.