venerdì 9 settembre 2011

NUMERI PIUTTOSTO ANIMALESCHI



Secondo una leggenda metropolitana, nei codici a barre che si trovano sui prodotti sarebbe nascosto il numero della Bestia.
(Inoltre, se pur nascosti, questi codici sarebbero presenti anche nelle bande magnetiche di ogni tessera, comprese carte di credito e bancomat).
E da questo perciò, alcuni vedrebbero il compiersi della profezia dell'Apocalisse  di San  Giovanni (13:16-18) secondo cui nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.

venerdì 19 agosto 2011

IGNORANZA OBBLIGATORIA





Trai più grandi fumatori di pipa spenta potremmo annoverare Gastolfo Porcelli Diaz, filosofo contemporaneo brasiliano coi baffi.
Portatore sano di spelacchiate imitazioni scolorite di camice scozzesi a scacchi e di bretelle variopinte che certo non hanno giammai avuto l’assurda pretesa di combinare, poco più sotto i suoi proverbiali sandali coi calzini di lana.

venerdì 12 agosto 2011

UN FILM SUI FILM



Era di nuovo primavera quando aprì la sua piccola videoteca, “La scala a chiocciola”, dal famoso giallo di Robert Siodmak.
Per salire sul soppalco, dove aveva disposto i film più antichi, c’era una scaletta di quel tipo, di ferro battuto.

venerdì 29 luglio 2011

ZIO HENRY



Lo sfrigolio del bacon nella padella era musica dolce per le sue orecchie, mentre il profumo si spandeva inebriante nel piccolo appartamento.
Indugiò qualche minuto per renderlo croccante, sapendo che sarebbe stato più gradito; da ultimo, ruppe due uova direttamente nella padella, osservando con compiacimento l’albume che si rapprendeva rapidamente al contatto col ferro ed il condimento roventi.

venerdì 22 luglio 2011

BRITTA WIEGAND


Curiosamente quello che per noi è Ratisbona, per i tedeschi è Regensburg, che  poi tradotto sarebbe ‘il borgo della pioggia’.
E lei, alle 8 e 26, ci ritornò, lasciandomi innescato come una bomba, che però non poteva più esplodere, come avrebbe invece voluto.
Pioveva forte.

venerdì 15 luglio 2011

SANZIONE & DALIDÀ


La Sardegna è un'isola grande e asciutta, fatta di terra rocciosa e riarsa, pure tra la gente la vegetazione verbale scarseggia.
Come tanti isolani, Manuelo è un tipo chiuso e malinconico, le sue parole sono eventi rari, inaspettati.

CULTURA DA VASO SANITARIO

Vive a S.Giocondo in Pietrisco, provincia di Trafasi, Borgnese Vito, detto Bovi.
È un eterno ragazzone di più di quarant’anni, figlio unico, che vive ancora con sua madre Loretta e il cane Giusto Pio, di pura razza bastarda, però incrociato con un mastino ciccione.

MORIRE PER DELLE IDEE

La casa del professore Pinuccio Bini è foderata di libri e quadri, roba vecchia ma senza valore storico, se non per lui.
Le migliaia di dischi in vinile si notano subito entrando a sinistra, nel tinello che è anche studio e biblioteca.
I CD sono poche centinaia e occupano anche assai meno spazio.
È un grande appassionato di musica italiana, conosce tutti i cantautori di oggi e di ieri, da Dalla a Pelosi, Vecchioni, Locasciulli e Lolli, Rocchi, Gaber, Jannacci e perfino Kaballà.
Il professore insegna filosofia e storia alle scuole superiori, ma da’ anche lezioni private.

lunedì 30 maggio 2011

L'ARTE DELLA CONVERSAZIONE


“La vita è una commedia interminabile, a volte anche troppo ripetitiva.
Vero o no?
La conversazione, invece, è un’arte, può trasformare la noia in motivazione, allegria e, perché no? Perfino energia.
Mi spiego?
Se io catturo la sua attenzione, ci guadagna lei e ci guadagno io, di rimbalzo.
Verità o bugia?

martedì 3 maggio 2011

UNGAROFANOPERGAROFALO.COM


“Chi è che chatta?”
“Io, non sai leggere?”
“Io chi? Parola d’ordine!”
“Vaffanculo-Gargiulo.”
“Ah sei tu Garofalo, aspetta che mi metto gli occhiali... sempre con queste rime scontate, ti piacerebbe se ti dicessi ‘chi è lo sciatto che chatta?’”
“Sì, ma non fa rima.”
“Pazienza, come va l’esistenza?”
“Ora va meglio, questa sì che è una rima. L’esistenza procede bene, si crepa dal caldo, ma con l’aria condizionata si riesce quasi a respirare. Che ore sono in Italia?”
“In Italia non lo so, ma qui a Viareggio sono le 22 e 30. E là in Brasile?”

giovedì 7 aprile 2011

PIETRE POCO ROTOLANTI



I numeri parlano chiaro: secondo Legambiente e Confcommercio, in Italia, 2830 comuni, pari al 35% del totale, sono i centri che rischiano di scomparire per troppo isolamento e pochi abitanti.
Vi risiede l’8,7 per cento della popolazione della penisola.
È un fenomeno molto più comune nel Sud, ma esiste anche nel Nord.