Mi chiamavano 'il diavolone', sia per il mio viso affilato e la barbetta a punta, sia per la mia statura notevole, ma anche per la mia personalità forte, la bestemmia agile e mitragliata, giacché mi facevo largo deciso, in ogni situazione, se necessario gridando i miei diritti.
Lavoravo alla radio come disk-jockey, oppure in discoteca, o portando i bambini a scuola con un minibus.
Guidavo come un pazzo e loro si divertivano, ma non ne è mai morto nessuno, nemmeno feriti o prigionieri.
Tutto questo prima.