Pedona
giovedì 4 aprile 2024
ZIO
GIANNI E I SOGNI
Un corpo stanco sotto, non può pretendere un cervello
perspicace sopra.
Non
mi piacciono gli orologi, i calendari e tutto quello che ne deriva. I numeri
sono necessari, le date meno. Questo diario non riporterà precisi riferimenti
di tempo, forse non si può nemmeno chiamare diario, ma a pensarci bene non c’è
neanche bisogno di chiamarlo, probabilmente non lo leggerà mai nessuno.
Piano-piano ho ricominciato a scrivere, è inutile
farlo quando sei troppo esausto, non viene bene, anzi non viene proprio. Ogni
tanto scrivo anche racconti per bambini, forse non li leggeranno, ma intanto io
li scrivo. Per divertimento. Ho notato che quando scrivo mi diverto di più che
quando leggo, perché decido io cosa succederà. Naturalmente scrivere necessita
di maggiore energia e quando sono molto stanco più facilmente leggo.
Spesso dialogo a colpi di penna Bic con Gianni Modigliano,
uno trai maggiori filosofi contemporanei che
io abbia mai conosciuto, uno zio da parte di madre sui centoventi chili, pressoché
immobile a livello di corpo, ma assai frizzantino nel pensiero.
Lui
trova sempre un significato a quello che scrivo. Non è che Gianni non sia un
po’ fuori di testa, lo è però in maniera piacevole, e nel suo lavoro è capace,
ma non ha una vita sua scissa dalla psicanalisi e purtroppo o per fortuna vive
di fantasie, occasionalmente anche piene di realtà, ma pur sempre virtuale. Da
quale pulpito viene la predica, però?
“Ho fatto un
sogno strano qualche tempo fa, cioè strani sono tutti, ma secondo te perché nei
miei sogni di ora ci sono solo animali? Ci deve essere un significato
simbolico, non ti pare?” Gli dico.
“Forse…” Mi
risponde.
“Certo, Annibale
è stato qui tutto il giorno per aiutarmi a fare le vasche per allevare i pesci.
Guarda coincidenza mi sono sognato pesci, assemblee di pesci che dovevano
decidere, come esseri umani, su quello che era bene e quello che era male.”
“Ammettiamolo
pure, ma andiamoci piano con le teorie fantastiche e romantiche, però. La
scienza ci dice che sono del tutto prive di fondamento queste credenze che
attribuiscono ai sogni capacità divinatorie. Sognarsi una cosa, qualsiasi cosa
e poi constatare in seguito il suo verificarsi nella vita reale è una roba
sconcertante che può essere facilmente scambiata per paranormale. Però, se noi ci
mettiamo a esaminare attentamente e obiettivamente il fenomeno si ridimensiona
e la straordinarietà del fenomeno se ne scappa. Ogni notte i 6 miliardi di
persone che popolano la Terra sognano per più di un’ora, un numero spaventoso
di sogni…”
“Aspetta,
bloccati un attimo. Io non ti ho ancora raccontato il sogno…”
“E
raccontamelo allora!”
“Nel lago d’Isola Vecchia anni fa, con il cambiamento
climatico in atto, fu possibile aggiungere le carpe, alle già esistenti trote,
ma chi lo fece non sapeva che così avrebbe generato un conflitto tra i due
branchi più facoltosi, anche se c’erano già altri pesci meno importanti e di
contorno. Le carpe vivevano in fiumi, laghi, acqua corrente e ferma, pulita o
torbida, pianura e montagna, si adattavano meglio quindi ed erano anche più
grosse delle trote, ma non mangiavano altri pesci, le trote invece sì. Va bene:
laghi, fiumi e ruscelli, ma di montagna, o anche di pianura ma le acque
dovevano essere fredde e cristalline per le trote.
Dopo un’assemblea con i dirigenti dei due gruppi, alle
carpe fu dato il fondo del lago e alle trote la superficie, ma a primavera le
carpe volevano stare anche in superficie e allora si divise il lago tra a monte
e a valle, le carpe vicino alla diga e le trote nella parte più stretta.
Anche così non funzionò, forse perché le trote erano
abituate ad avere tutto lo spazio per loro.
La carpa più anziana fece un discorso esortando le
trote ad adattarsi, come del resto fanno tutti i pesci, ma non solo, anche gli
altri animali, perfino l’uomo. Loro per esempio, le carpe avevano convissuto e
continuavano a convivere con i Lucci, che non sono tanto amichevoli e che ti
mangiano le carpette giovani per dessert. La carpa anziana disse che sugli
altri pianeti non lo sapeva, ma che sulla terra ci voleva molta pazienza. Dalle
altre parti, figurarsi che l’acqua scarseggiava più che sulla terra. Le carpe
risero e applaudirono con le pinne pettorali, i cavedani quasi tutti e perfino
le rovelle e le alborelle, qualche anguilla, ma le trote no. La carpa anziana
disse che loro si sentivano più importanti perché erano arrivate prima, erano
più difficili da pescare, per gli uomini poi la loro carne era più pregiata e
quindi più costosa, la trota la mangiavano anche al ristorante, tutti gli altri
pesci di acqua dolce no, meno di tutti la carpa. Però la carpa si adatta meglio
alle temperature, mangia di tutto e se quindi, qualcuno avesse sentito parlare
di Darwin, allora capirebbe che è meglio della trota, perché il clima cambia e
con esso le condizioni di vita e chi non sa adattarsi muore.
Tra gli avannotti di carpa però, per sbaglio c’erano
anche dei siluri che appena cresciuti iniziarono a mangiarsi tutto e tutti,
senza distinzioni di classe. Per via del solito cambiamento climatico anche i
cormorani arrivarono al lago e si mangiarono tutti i pesci piccoli. Alla fine
rimasero i siluri e i cormorani, ma visto che i siluri si mangiavano i
cormorani e quest’ultimi non avevano più niente da mangiare, se ne andarono.”
Alla fine la
carpa anziana buonanima aveva ragione, ma se le trote avessero cambiato il loro
comportamento non sarebbe successo niente di importante. L’uomo come al solito
aveva fatto dei guai con la sua indifferenza e ignoranza, alla fine non era
stato utile nemmeno a sé stesso, anzi era stato dannoso. Nonostante questo
continuava a violentare la natura a proprio vantaggio, ma il suo vantaggio
prima o poi sarebbe terminato. E poi la colpa non era sua, la natura rinnova
sempre sé stessa e il tempo era già scaduto.
“No. Anche la teoria delle
informazioni nascoste, citata prima, può contribuire a spiegare certi sogni
premonitori. Può, infatti, accadere che un soggetto percepisca delle
informazioni senza rendersene conto (ad esempio, vedendo una persona percepisce
il suo cattivo stato di salute).
Durante il sogno queste
informazioni possono riaffiorare (per continuare l’esempio, si può sognare che
quella persona si ammali) e ciò che si sogna ha una certa probabilità di
accadere realmente (la persona si ammala). Infine va fatta un’ulteriore
considerazione. Di solito i sogni si ricordano con difficoltà. Di conseguenza capita spesso che ognuno di
noi, in perfetta buona fede e del tutto inconsapevolmente, aggiusti a
posteriori il ricordo del sogno per farlo combaciare con qualche episodio
realmente accadutoci.”
In quei
giorni il dualismo trote–carpe era stato l’argomento reale di conversazione,
come faceva il mio sogno a non dipendere da questo particolare insistente?
Quando Gianni
si metteva a parlare di cose tecniche adottava un linguaggio tecnico, faceva un
po’ schifo, ma se lo volevi era così, se non lo volevi era così lo stesso, insisteva
che i sogni non abbiano necessariamente qualcosa a che fare con quello che stai
facendo in quel periodo. Lo mandai debitamente affanculo, mi pareva proprio che
qui l’implicito sovrastasse l’esplicito.
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