Castillo - La gente vive piuttosto in automatico, fisiologicamente, ripete
le stesse azioni, le stesse situazioni, perfino le stesse frasi stereotipate e
non si rende conto. Non si guarda mai allo specchio, metaforicamente, accusa
gli altri di ciò che fanno ed è esattamente uguale alle loro azioni, quelle degli
accusatori.
Ahumada - Ma è sempre stato così, solo che nella modernità, con il
bombardamento di notizie, tra cui molte notizie false, le ripetizioni obbligate
della routine, l’uso di computer e cellulari, provocano la confusione, la banalità
dilagante attorno a noi, caro mio.
Castillo - Vero. Ma di che si stava parlando poc’anzi?
Ahumada - Ah, sì, si parlava di letteratura contemporanea...
Castillo - Ecco, sì, si diceva che anche Sepulveda è morto.
Ahumada - Ora mi ricordo, con il tuo velato ragionamento precedente mi
vorresti dire che non ti piace nemmeno Sepulveda?
Castillo - Come sei scemo, alcune cose mi sono piaciute invece e anche assai,
soprattutto Il vecchio che leggeva
romanzi d’amore, l’ho anche letto cinque o sei volte, ma secondo me è
sopravvalutato, in generale e poi ho sentito dire robe piuttosto brutte sul suo
conto e tante cose sue, sia per lo stile che per il contenuto, non le digerisco
proprio.
Ahumada - Sulla sua scarsa onestà ne ho sentite anch’io, lo ammetto, ma alla
fine chi se ne frega, se mi piace quello che scrive...
Castillo - Come sei scemo, ma se alcune delle notizie che porta orgogliosamente
avanti fossero false e non avesse
scritto lui, ma copiato, le sue cose più belle?
Ahumada - Che c’entra? Certo che se fosse vero, tutto quello che si dice in
giro, non mi piacerebbe più, ma siccome non lo so...
Castillo - Bloccati, magari sono solo voci, ma un mio amico brasiliano, che
ora è morto, lo ha conosciuto personalmente e me ne ha parlato assai male.
Ahumada - Stiamo parlando forse di Monteiro Martins?
Castillo - Sì, lui.
Ahumada - Vabbè, pazienza, cambiamo argomento. Come si chiama quell'attore
basso con i baffi che fa sempre il poliziotto, non in divisa, ma in borghese, è
un ispettore o un commissario...
Castillo - Quale?
Ahumada - Quello che da come si comporta si capisce che si crede un grande detective
e che tutti davanti lo assecondano con una certa sufficienza, ma dietro lo
prendono sempre in giro...
Castillo - Non so proprio a chi tu ti riferisca.
Due abbronzati uomini dagli occhi allungati, in costume da
bagno sotto una pergola di rampicanti, fumano il sigaro e parlano. Quaranta
metri più sotto una spiaggia affollata. Uno dei due è più grassoccio e beve
vino bianco, l’altro invece ha i baffi e succhia da una cannuccia un cocktail
colorato e assai guarnito. La brezza è quasi un venticello, ma è caldo e non
c’è una nuvola in cielo.
Ahumada - Ma lo conosci benissimo, lo avrai visto cento
volte in quei film (da citare tra virgolette) insomma quei pastrocchi un po'
vecchiotti, dai titoli anche abbastanza assurdi, che però regalano ancora
qualche risata, qualcuna anche provocata senza una effettiva intenzione...
Castillo - Ma di chi stiamo parlando? Lui è sempre vivo?
Ahumada - Sì, ormai è raro vederlo, è piuttosto
sull’anziano andante, ma qualche parte la fa ancora, non fa più il commissario...
mi ricordo una pellicola abbastanza recente, nella quale fa il capitano di una
nave che parte da un'isola per arrivare sulla terraferma e succedono una serie
di incidenti e mezzi naufragi esagerati...
Castillo - Bloccati. Sulla terraferma dove? Dove sarebbe
ambientato?
Ahumada - Sul mare no? Non che la terra dell'isola si
muova, che c’entra? Anche quella è più o meno immobile, ma si sa che le isole sono
più pericolose: venti forti, burrasche, cazzi, cose strane e selvatiche, incontrollabili
insomma... si sa come vanno queste robe, la terra cosiddetta ferma si chiama
così perché è più sicura, (guarda caso) lo sappiamo a memoria.
Castillo - Mah, non mi pare proprio... e alla fine costui
ci riesce ad arrivare dove deve arrivare?
Ahumada - Sì, ma ha
più fortuna che giudizio, si salva e porta anche la nave nel porto. Ci sono
perdite ingenti dovute fors’anche alla sua fottuta incapacità. Nella ripetuta e
ripetitiva tragedia c'è da farsi anche qualche risata, ‘sto capitano è troppo maldestro!
Castillo - Bloccati un attimo. Ma il luogo in questione
qual’è? Allora, mi vorresti dire per favore dove è ambientato?
Arriva un vassoio di un metro per cinquanta centimetri
portato da un cameriere in livrea rossa e risvolti neri, camicia bianca
immacolata. Pesce e crostacei alla griglia, salse e insalate di vario tipo.
Ahumada - Giù nel
sud. (Guarda caso). Le isole sono tutte nel sud, lo sanno tutti, anche lui è un
attore nato giù, non so dove, ma si capisce anche dalla statura e dai baffi...
Il cameriere posato il vassoio, si mette sull’attenti e presenta,
con una serie di frasi sensazionalistiche, il vassoio con sei tipi di salse,
alcune piccanti. D’accordo, è un po’ balbuziente, ma i due non ci fanno caso. Comincia
a togliere le lische dal pesce più grosso, forse una spigola, con gesti
schematici e precisi su un tavolino di servizio portato da un collega, il quale
versa anche il vino, in ampi calici dal gambo lungo, mentre i due clienti li
ignorano completamente e continuano a conversare.
Castillo - Come sei scemo, perché quelli delle isole del sud
sono tutti più bassi e c'hanno immancabilmente i baffi?
Ahumada - Sì, come te per esempio, ora che ci penso ti
somigliano anche abbastanza!
Castillo - Bloccati un istante. Ma se io sono del nord!
Ahumada - Ma che c’entra? Sei di origine meridionale e
poi (guarda caso) sei imbranato anche te.
Ridono.
Castillo - Come
sei scemo, ma ti sei mai guardato allo specchio?
Ahumada - Spesso guarda, spesso e non ho mai avuto
difficoltà ad arrivare in punta di piedi per vedermi nello specchio, ce ne ho
uno anche in bagno, figurati, e dopo non ho mai visto dei baffi spelacchiati che
sembrino incollati sulla mia faccia...
Ridono di nuovo.
Castillo - Qui mi bloccherei cinque minuti. Questo non
significa che tu sia esattamente una bellezza, secondo i canoni moderni... ma anche
antichi, o un fottuto esempio di abilità manuale, tantomeno un mostro di arguzia...
Risate, un po’ sguaiate.
Ahumada - Che c’entra? Se cominciamo a offendere magari è
meglio che lasciamo perdere questo argomento...
Castillo - Sì, ti conviene abbastanza, personalmente ti consiglierei
di bloccarti.
Ahumada - D’accordo, d’accordo. Ma hai capito ora di chi
stiamo parlando?
Castillo - No, per niente, (come sei scemo,) ma secondo
te è un bravo attore o no? Dammi qualche altro particolare no?
Ahumada - Direi che è un attore assai capace, a fare la
parte di uno poco agilizzato di cervello, uno volutamente buffo, ma che (guarda
un po’ il caso) ha sempre un posto di responsabilità...
Castillo - Cosa abbastanza realistica, ma perché così spesso
chi comanda ha un cervello molto meno efficace e pronto di chi è comandato?
Ahumada - Che c’entra? Pare che sia una comune tattica di
chi sta sopra, ma molto sopra e magari non figura nemmeno...
Castillo - Tipo i gradini più alti di una qualsiasi
mafia?
Ahumada - Facciamo una semplice ipotesi: se tu fossi un
polipesco boss di una delle tante associazioni a delinquere, (in giro per il
mondo ce ne sono di tutti i tipi e misura,) chi metteresti nei posti di
responsabilità, soprattutto statali, come anche gli uomini di legge, per
esempio, se non burattini da poter muovere e manovrare facilmente, senza che ti
creino dei problemi inutili?
Risate.
Ahumada - Ora mi è venuto in mente come si chiama! Diego Rodrigo!
Castillo
- Diego Rodrigo? Non ci avrei mai indovinato, con la tua minchia di descrizione.
Ma se non è nemmeno cileno!
Ahumada - No? E di dov’è?
Castillo - Argentino, ma di origine italiana. E pensa che
lo conosco personalmente, cioè non è che sia mio amico, ma in un certo periodo (abbastanza
recente) ci ho parlato per un bel po’ sai, del più e del meno, qua e là sotto e sopra, insomma come
facciamo io e te.
Ahumada - Allora il suo nome vero qual è?
Castillo - Pino Vasto, o Basto, mi pare. Loro pronunciano
la V e la B in maniera identica!
Ahumada - E dove l’hai conosciuto?
Castillo - L’ho conosciuto alla spiaggia, in vacanza a
Viña del Mar, qui vicino...
Ahumada - E che tipo è?
Castillo - Assai intelligente direi, tutto il contrario
dei suoi personaggi guarda... e ora comincio a scorgere una logica nelle tue precedenti
parole!
Ahumada - Bravo. Sarà un pallone gonfiato allora,
immagino.
Castillo - Vedi che le persone veramente illuminate non
si vogliono mettere in mostra senza motivo e lui è così, bravissimo anche a
fare lo scemo, evita così tante situazioni scomode, ma all’occorrenza...
Ahumada - E te come hai fatto a capire che invece non era
un fesso pieno di boria?
Parlano un po’ a bocca piena, con alcune pause, succhiate
e altri rumori molesti, ogni tanto dei sorsi di vino. Attorno l’ampia terrazza
del ristorante è semivuota e i camerieri gli danno un’attenzione pedante,
versandogli da bere appena i bicchieri sono svuotati a metà.
Castillo - Beh, si nota subito, Pino è una persona umile e
semplice, ma dall’occhio vispo assai, calmo ma con il cervello che gira a pieno
regime.
Ahumada - Beh...
Castillo - Ma te lo sai come si fa a riconoscere una
persona saggia?
Ahumada - No, come si fa?
Castillo - È facile, basta essere saggi.
Risatone.
Ahumada - Allora io sono messo piuttosto male. Sapresti
descrivermi una persona saggia, in senso generale, per favore?
Castillo - Come sei scemo. Uno che sa usare il cervello in
dotazione, ma in maniera efficace, nel senso che non fa sfoggio di cultura, che
non ha una risposta per ogni domanda, che non vuole dimostrare niente a
nessuno...
Ahumada - Ce ne sono pochi allora...
Castillo - Pochi o tanti non lo so, però normalmente
vengono scambiati per sempliciotti.
Ahumada - Ecco.
Castillo - Non si curano dell’apparenza, forse. Vedi che lo
stesso Woody Allen ha detto una cosa che mi è garbata, una volta: è bello essere intelligenti, quando ne hai
voglia puoi fare finta anche di essere stupido, mentre il contrario è
praticamente impossibile.
Ahumada – Oltre a me gli scemi attorno a giudicarti sono
aumentati e proprio loro, i cretini, sono diventati più abili a simulare e a
dissimulare. Una volta era più facile riconoscerli.
Castillo - Non lo so. Ci sono anche gli intelligenti
mascherati da cretini, o forse incrociati con i cretini. O dovrei dire
innestati? Comunque non dimentichiamoceli. Esiste poi una differenza tra le due
parole: scemo e cretino?
Ahumada – No, non credo che ci sia differenza. Forse
l’apparenza è diventata assai più importante di una volta. E i contenuti che si
fottano!
Castillo - E questo magari non è un buon segno.
Ahumada - Magari no.
Ridono e sospirano, sudano, poi smettono di parlare,
troppo impegnati a succhiare i gamberoni e a stronfiare di piacere per la bontà
del pesce e dei crostacei alla brace.
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