A qualcuno potrà anche sembrare strano,
ma a Pioppeta l'albero più raro a trovarsi è il pioppo, che essendo una tipica
pianta da pianura qui si troverebbe in difficoltà. Però se il nostro paesino ha
questo nome deve esserci almeno un motivo valido, solo che noi non lo sappiamo.
Magari ci sono stati dei cambiamenti climatici, può essere che il suolo si sia
incurvato in un secondo momento, forse i pioppi hanno cambiato le loro abitudini,
oppure un misto delle varie cose, o anche nessuna delle tre. La vegetazione è
comunque rigogliosa, se ci si accontentasse dei lecci e delle acacie, delle
querce o dei castagni, o altre frondose varietà, qui se ne possono trovare. Per
quanto riguarda i pini non saprei dire se li stanno abbattendo per anticipare
le malattie e sfruttarne il legname o se stanno cadendo da soli, è un massacro
sistematico da circa una decina d’anni.
giovedì 19 dicembre 2019
domenica 26 maggio 2019
pubblicato romanzo: LA VITA IN DIAGONALE
Un islandese di mezz’età,
professore d’inglese in Brasile, viene più volte invitato dai suoi
amici e collaboratori a scrivere un libro sulle sue tacite regole di
comportamento, che gli permettono di vivere in diagonale, cioè di
evitare gli ostacoli di tutti i giorni, di praticare la propria
routine in maniera alternativa. All’inizio scettico e restio, poi
cede e comincia a raccontare una storia per ciascuna regola, o anche
più regole per ogni storia. Ciò che ne viene fuori può risultare
anche controcorrente, ogni filosofia è difficile da applicarsi, ma
in fondo nella vita cosa c’è di facile?
mercoledì 15 maggio 2019
RIFLESSIONI DIETRO ALLO SPECCHIO
Difficilmente il lunedì di Pasqua il cielo si mantiene sereno, di
solito quando la gente parte per il picnic si aspetta già di doverlo
fare sotto i ponti, o in qualche capannone abbandonato. Dipendendo
dalla clemenza del tempo atmosferico la gente di Mologno, nel giorno
del cosiddetto Merendino, giocava a bocce sul circuito squadrato
delle strade sassose, quelle con la fascia di erba nel mezzo, che
come angoli avevano le loro quattro case in mezzo ai campi, oltre il
passaggio a livello del treno, andando verso il fiume Serchio. Mi
ricordo di averne seguito un giorno gli sviluppi, ero bambino e la
gente non litigava ancora per stabilire se Barga faceva o meno parte
della Garfagnana. Chi non giocava portava il vino e la roba da
mangiare, era un divertimento, perché si facevano coloriti commenti
accompagnati dalle relative bestemmie e da bicchierotti di rosso, una
cosa alimentava l'altra e il gioco era più che altro un veicolo di
ghiaia. Le vecchie tradizioni ora si sono perse e, anche chiedendo
agli abitanti dei luoghi in questione, si ricordano appena di questa
cosa, secondo me invece d'importanza non indifferente.
sabato 27 aprile 2019
LE TERME DI CARACALLA
La casa è vecchiotta, ma
rimessa a nuovo da poco, i muri sono larghi quasi un metro, le
finestre a vetri doppi e il riscaldamento funziona bene. Fuori oggi è
freddo e siamo in osservazione frammentaria e distratta dalla
finestra della camera di mamma. In alcuni casi le immagini non ci
arrivano nemmeno al cervello, ma lo attraversano piacevolmente.
Sonnecchiamo, leggiamo un po', ci facciamo un caffè, ci facciamo due
caffè, e poi tre, dopo perdiamo il conto.
sabato 6 aprile 2019
LA MANUTENZIONE DI UN ESSERE UMANO
Dicesi delinquente di uno che delinque abitualmente, i motivi
possono essere vari, oppure anche troppi, però uno che è stato in galera non
necessariamente è un delinquente. È vero che la polizia non gli ispirava
fiducia al Noci, anzi al contrario, se ne vedeva passare una macchina lo
attraversava un brivido sulla faccia barbuta, anche se quello che gli era
successo era stato in Belgio, ora in Italia, nel paese in cui era nato, si
sentiva allo stesso modo.
mercoledì 23 gennaio 2019
ONIRISMO AL GALOPPO
Dal
registro di annotazioni del noto psicoanalista calvo Wolfgang
Schlegel, insigne professionista autodidatta, assai ben considerato
dalla Svizzera tutta, ma in particolare nel Canton Ticino. (I
pazienti capiscono meglio quello che dice, principalmente perché non
usa termini tecnici, che anche volendo non li sa o non se li ricorda,
e poi fa prezzi più abbordabili.)
Interpretazione
dei sogni e psicoanalisi a Mendrisio
giugno
2002-aprile 2004
Casi
indicativi:
1)Incubi
ricorrenti, un caso difficile e lungo
(come
farlo terminare prima che sia troppo tardi...)
Si
chiama Gundel Tropea, cinquantotto anni, nubile, ben pagata sarta e
camiciaia per un prestigioso sarto, Aris Scharf, conosciuto come Lo
stilista dei Grigioni. Alta un metro e quarantanove, molto magra,
capelli stopposi e neri, occhi scuri, si veste con scarso gusto, (a
dispetto della sua occupazione nel ramo, iniziata già
dall’adolescenza,) in maniera particolare prediligendo
inappropriate scollature profonde, combinate con la totale mancanza
di seno e fantasie floreali assai vivaci, calzature pastorali,
borsette di pelle ocra a tracolla, pesanti e compatte per via del
loro sconosciuto quanto misterioso contenuto, autentiche armi
improprie. Questa singolare signora di origine italiana e lucana, mia
paziente dal 1976, regolarmente una volta al mese andava a cena al
ristorante Marechiaro di Chiasso, s’abbuffava a più non posso e la
notte faceva un incubo che la sottoponeva a uno stato di stress non
indifferente.
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