lunedì 14 dicembre 2009

A PROPOSITO DEL LESSICO E DELLE COLONIE



23 di dicembre, Londra, un orientale dagli occhi a mandorla entra in una grande e antica libreria. È vestito come un disinvolto gentiluomo inglese del passato, con basette a cespuglio, bombetta, vestito nero e bastone.
Dopo aver salutato, chiede cortesemente ad uno dei commessi:
"Buon uomo, giacché per il Santo Natale si usa far dei regali ai conoscenti più intimi, eccomi qua. Amo la cultura e le lingue, quindi vorrei vedere un dizionario di lingua cambogese, se ne aveste per caso uno. Mi hanno detto che questa è la miglior libreria della città, in questo ramo assai ramificato delle lingue. Se così posso esprimermi."
"Certo signore, glielo prendo subito, signore. E se Lei mi perdonasse, le farei anche una piccola puntualizzazione: credo che si dovrebbe dire Cambogiano. Signore."

sabato 5 dicembre 2009

BACICCIA



Ore 15,30, ristorante Baciccia, nel centro storico del porto di Genova.
- Vedi Giovanbattista, tu lo sai, io sono un uomo assai fortunato, a parte le grandi soddisfazioni del mio lavoro e la gratitudine che sento per Dio onnipotente, che mi ha fatto nascere nel Nord Italia.
E non nel Sud.

mercoledì 7 ottobre 2009

LA COLPA A E IL PIANO B



Trai lavori più facili da trovarsi, forse, c’è quello del cameriere.
È una specie di sport, si corre e si suda, in più si esercita la memoria in condizioni di alta pressione.
Magari, per fare i camerieri, non c’è bisogno di essere molto intelligenti, insomma, come si dice: chi non ha cervello abbia gambe.
Diciamo che quelle devono essere nerborute.
Anzi, per qualsiasi lavoro svolto in un ristorante si suppone che si debba essere fisicamente in forma, lo sforzo è notevole, lo stress c’è e si sente, spesso si respira anche male.

mercoledì 15 luglio 2009

IL FOTTUTISSIMO SENSO DELLA VITA



In località La Pana, a quattromilasettecento chilometri a sud di Buenos Aires, vive da poco più di un mese il professor Procopio Bartolini Dalton, proveniente proprio dalla nostra grande capitale sopracitata.
Pochissimi di noi sono stati a Buenos Aires, ma quella è una parola che ci scalda il cuore, quando qualcuno la dice.
Lui però obbietta placidamente che è solo un monte di merda.

domenica 5 luglio 2009

LA CALMA CHE COSA È



Non era passato molto tempo dalla fine della prima Guerra del Golfo, avevamo preso un volo che faceva scalo nel Kuwait; per questo eventuale rischio, costava molto meno e in più, dall’alto, si potevano vedere ancora i pozzi bruciare e i crateri delle bombe.
Mi trovavo in viaggio per l’India insieme a un mio amico lucchese e a sua moglie.