Lo conoscevo di vista, padre di amici,
amico di amici del giro di Piazza San Gennaro, ne avevo sentito
parlare in maniera pittoresca, a cominciare dal fatto che
era un non molto comune genitore, piuttosto goliardico, di undici figli.
Quando cominciò a frequentare il Caffè Voltaire familiarizzammo in poco tempo utile, distribuito in un arco più lungo di quello materiale, frazionato sia dell'alcool che dai tanti altri personaggi, non tutti positivi, che gravitavano in quelle notti di lavoro, ma anche di teatro contemporaneo.