domenica 24 luglio 2022

MAGISTRALE MAESTRO

 




Anagraficamente parlando Nico Necchi era Nicodemo Lanzichenecchi, ma nemmeno il direttore lo chiamava con il suo nome completo che era mercenario, brutto, anacronistico, troppo poco telegrafico e soprattutto vaffanculisticamente lungo secondo le sue stesse parole, non del direttore, ma del maestro.

C'è da dire che in un’altra scuola e con un altro direttore non sarebbe stato possibile per lui lavorare e soprattutto poterlo fare in piena libertà. Le sue classi erano troppo allegre, oltre a gridare i bambini gli saltavano addosso e in alcuni casi lo sbaciucchiavano.

mercoledì 13 luglio 2022

MONTAGNE A PALLINI

 


Mio marito è uno scrittore di gialli in lingua francese abbastanza famoso non solo in Canada. Io scrivo in inglese, mi riesce meglio, il mio genere è un altro però, dei racconti cambiandone spesso e volentieri il tipo. Non sono roba sentimentale tipo Liala, piuttosto direi sul grottesco, talvolta confinante con lo psicologico, qua e là.

Il poliziesco mi piacerebbe anche, ma non ne ho ancora digerito bene la struttura. Ormai sono vecchietta e non credo che ci riuscirò mai, eppure ne ho letti tanti, ma scriverne uno non mi riesce, ci ho provato più volte invano.

mercoledì 6 luglio 2022

GALIZIA

 


 

Ho un cervello che non si ferma mai, non si riposa che quando dormo, ma anche lì i sogni a volte sono turbolenti, o simbolici, insomma poco tranquilli. Non sono mai veri e propri incubi però, ma sono premonitori e soprattutto enigmatici.

Il mio vero nome è Shulamit e significa pacifica, nel Cantico dei Cantici (7:1) era il nome che alludeva al popolo d'Israele: un popolo di pace o quasi, almeno a quei tempi.

 

«Ah!», penso fra me, «e io, non giaccio io in fondo alla terra, nella polvere? Mentre gli altri, quelli di Jehupez, per esempio, se ne stanno tutta l’estate a Boiberik, mangiano e bevono bene e nuotano nell’abbondanza. Ah, Creatore del mondo, che cos’ho fatto per meritarmi questo? Eppure io sono un ebreo uguale agli altri ebrei! Dio, sii un po’ ragionevole!»

Guarda la nostra miseria – continuo a cantare – guarda come noi soffriamo e abbi pietà dei poveri. Perché, chi dovrebbe aver pietà di loro se non tu?

Risanaci, perché noi possiamo guarire, e mandaci soltanto le medicine, perché tanto le piaghe ci vengono da sé...

 

(da Tewje il lattaio di Sholem Aleichem)

 

sabato 2 luglio 2022

CARCAMANI


 

 “Quando siamo da soli, io e lei, il punto dolente è il cibo quindi a tavola c'è il massimo rischio. Vuole che mangi cose che mi fanno male e devo ripetere all’infinito la stessa storia. Lei si arrabbia e poi mi arrabbio anch’io, lo so che non c’ha colpa, ma è una guerra lo stesso e persa ogni volta da tutti e due.