venerdì 14 dicembre 2018

INTERVISTA A UN CITTADINO DEL TERZO MILLENNIO




Ramiro Guitierrez di Buenos Aires, 58 anni, commercialista, sposato con 2 figli.

Come va l'esistenza?”
Bene. Ho attraversato periodi peggiori.”
Per esempio?”
L'epoca della dittatura, ma non ho voglia di parlarne, sembra che sia l'unico argomento per noi Argentini. Che palle!”
Mi ha detto prima che lei scrive.”
Sì.”
Che cosa? Cioè quale genere?”
Riflessioni, piccoli racconti, perlopiù.”
Pubblicati?”
Sì, ma senza arricchirmi con le percentuali.”
Ha qualcosa da dire a riguardo?”
Beh... sì, magari che la riflessione è da sconsigliarsi quando la stanchezza e lo stress accumulati durante il giorno lavorativo possono ingannarci, calpestando ogni possibile buona idea, per lamentarsi in coro delle ingiustizie della vita in generale e della parte a noi destinata da chissà quali arroganti divinità. La nostra mente al mattino, dopo una colazione leggera ma nutriente, si suppone sia al massimo dell'efficienza, ammettendo che là dentro ce ne sia ancora e che possa dare anche dei frutti piacevoli. Meglio lasciar perdere del tutto il pensiero quando è negativo, dico io e magari cogliere l'occasione propizia per ripassarsi le tabelline, che ne so, magari i verbi irregolari della lingua inglese o anche di quella tedesca.”
Si sente realizzato nella sua vita?”
Sì. Non pienamente, lucidamente credo che nessuno potrebbe dichiararlo, la vita ci viene sempre fuori differente da come volevamo, ma posso dire di essere fortunato, sia perché sono nato in una famiglia che con tutti i suoi innumerevoli difetti, si è dimostrata meglio di tante altre conosciute, sia perché la mia nazione, l'Argentina, mi ha proposto, piuttosto obbligandomi a tante e assai variate prove di pazienza dalle quali, uscitone sconfitto, vincitore o ancora più spesso con un pareggio non sempre considerato onorevole, mi hanno fortificato, quando anche potevano facilmente affossarmi più o meno in maniera definiva, ma indubbiamente questo sono io e allora quello che avrei potuto essere, se fossi stato più debole, o diverso in altri aspetti da quello che sono, qui e ora non c'interessa.”
La morale conseguente?”
Vincere o perdere, questo pare il vero significato per molta gente, l'unico motore dal quale vengono a poco a poco macinati, inevitabilmente, perché la vittoria non esiste che in teoria, se in pratica si vedono tutti i giorni altri vincitori almeno apparentemente ancora più forti davanti a noi. Del povero pareggio non interessa niente a nessuno, o quasi. Invece non competere è uno dei segreti del successo, (se anche fosse il successo che c'interessasse, che non è certo più il mio caso,) perché ci fa stare meglio con noi stessi e con gli altri e non c'infarcisce la testa di falsi valori indotti dalla società ipocrita. La gente vuole prendere tutto quello che vede e non sa rinunciare a niente, poi si sorprende quando rimane con un pugno di mosche in mano, ma se si fermasse un momento capirebbe che tante cose non valgono nemmeno la pena e si potrebbero scartare a priori.”
Per esempio?”
Per esempio tradire la propria moglie, o eventuale marito, sembra quasi un cimento obbligato, con tutte le opzioni che ci sono attorno... come si può rinunciare a tanta manna caduta dal cielo e almeno teoricamente gratis?
Si calcola che una grassa percentuale di tradimenti coniugali siano statisticamente da accadere con amici e\o amiche di famiglia, le quali, nei fatti, a guardarsi un po' intorno non si potrebbero nemmeno considerare come potenziali candidate.”
Ne ha parlato con i suoi amici?”
Con qualcuno sì.”
Non si sono offesi?”
No, perché non parlavo di loro, ma degli altri, un po' in senso generale e gliel' ho anche specificato, naturalmente.”
Si spieghi meglio, per favore.”
Parlo delle donne degli amici, perché ovviamente gli uomini delle amiche non m'interessano da questo punto di vista. Non che siano brutte, no, no, anzi, ma la società moderna, anche se quella antica non la conosco perché non c'ero... beh, quella moderna e attuale, specialmente nelle grandi città, produce esseri stressati e sgradevoli che averci una semplice conversazione, sentirsi interessati a quello che possono dire e così via, insomma a starci insieme anche solo dei quarti d'ora è una scommessa persa in partenza. Nel meccanismo dell'attrazione sessuale, si muovono varie componenti, certo, ma là nel mezzo c'è anche qualcosa di mentalmente riconducibile alla maniera di fare del partner, forma e contenuto insomma, o ci dovrebbe essere, ma nel mio caso specifico, (che poi sono vari e ripetuti casi simili almeno nel risultato,) non c'è.”
Ne ha parlato a sua moglie?”
Sì, nessuno di noi due vuole un rapporto extra, intendiamoci, si tratta solo di teorie, sulle quali lei si è dimostrata d'accordo con me.”
Che lavoro fa sua moglie?”
Neuropsichiatra infantile.”
Continui pure se ha qualcos'altro da dire a riguardo.”
Certo. Quando ero giovane tante donne che io idealizzavo, senza conoscerle, mi sembravano fenomenali, m'innamoravo in quella tipica maniera latina, senza essere minimamente corrisposto, poi non avevo occasione di vederle come erano e mi creavo inutili ma dolorosi idoli. Ora che sono più attempato mi accade proprio il contrario, la bellezza conta poco o nulla, la sensualità se è costruita diventa addirittura ridicola, la simpatia poco spontanea diventa addirittura peggiore dell'antipatia. Noi uomini di mezza età, se non siamo schiavi di personaggi stratificatisi col tempo e la noia, non stiamo cercando affatto occasioni del genere, stiamo solo considerando che se queste signore dovessero esserci appetibili dal punto di vista sessuale o anche intellettuale, meglio ancora se un misto delle due cose... beh, lasciamo perdere. Sono fortunato quindi perché la nostra generazione ci ha destinato persone così poco simpatiche, (non parlo solo delle donne, ma anche degli uomini, naturalmente,) che quelle del passato sembrano stupende. Non solo, ma quando si trova una persona gradevole allora la vita ci pare meravigliosa e qualche volta succede, raramente, ma così forse è anche meglio, meno scontata e un po' misteriosa.”
Quindi il suo discorso si estende anche agli amici?”
Sì, certo, molti di loro sono cambiati in peggio, poi ci sono anche le nuove conoscenze potenziali, perché spesso o quasi sempre è meglio lasciar perdere fin dall'inizio. Certo che poi qualcuno dei vecchi è anche migliorato e ogni tanto si conosce qualcuno nuovo che vale la pena.”
E attraverso le reti sociali?”
Anche, ho buoni amici di internet che personalmente non ho mai incontrato, ma che stimo e mi fanno pure divertire.”
Anche all'estero?”
Sì, direi soprattutto.”
Qual è il senso della vita, secondo lei?”
Boh? Cercare di stare bene, forse, di far star bene le persone a noi vicine.”
Lei ha paura di qualcosa in particolare?”
No, non mi pare, forse del domani, chi ha attraversato una dittatura come la nostra...”
La gente che conosce, in generale di cosa ha paura?”
Di tutto, vedo gente che vive in funzione di una fuga dalle sue paure, gente che teme la sua stessa ombra, questo forse è il problema maggiore.”
I suoi figli che cosa fanno?”
Sono adulti, già sposati, Mauro è detective privato, Pina è veterinaria.”
Stanno bene?”
Stressati, un po' come tutti, eccessivamente razionali tanto da risultare irrazionali, ma credo che stiano meglio di tanti altri, in maniera diversa l'uno dall'altra, certamente.”
Va la pena di fare figli al mondo d'oggi? In senso generale vala la pena di vivere?”
Ci sono alternative? Non mi pare.”
Si spieghi meglio, per favore.”
Se uno pensa che non valga la pena di vivere non fa nemmeno figli, ma se uno pensa di non avere possibili alternative, magari li fa, nonostante tutto, senza un grande entusiasmo forse, ma li mette al mondo. Perché la vita, bella o brutta, è tutto quello che abbiamo.”
Ideali ed eventuali prospettive?”
Bisogna considerare la vita, il mondo, tutto quello che ci circonda come un miracolo, allora siamo più positivi e tutto ci riesce meglio, se apprezziamo quello che ci viene dato, che forse non è molto, potrebbe essere meglio, d'accordo, ma questo è quello che passa il convento.”
La sua vita fuori da Buenos Aires, o dall'Argentina potrebbe essere stata migliore, forse?”
Forse, anche in un altro periodo storico, magari. Ma credo che anche lì, voglio dire sia nella storia che nella geografia, non esiste una perfezione, nemmeno soggettiva, bisogna adattarsi e prendere quello che c'è.”

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