giovedì 27 luglio 2023

BERLINO

 



Quando ci furono i Mondiali del 1986 in Messico stavo cercando di partire per Berlino, stavo facendo un corso di tedesco in Piazza Bernardini, poteva cominciare ma non cominciò una storia con Beate una ragazza di Brema che viveva a Lucca. Naturalmente tifavo per la Germania che andò in finale ma perse con l'Argentina.

Dopo anni di manovre, a Berlino riuscii ad andarci, per vivere, solo nel 1987 e la storia con Sabine durò a fasi alterne, ma tornai in Italia nel 1989 per pentirmene già poco dopo.

Passati pochi mesi il muro cadde e ci fu il mondiale italiano vinto dalla Germania, ma io mi ero già stancato dei tedeschi e delle tedesche. Oltre a Beate c'era stata anche un'avventura con Britte di Kiel.

Tutta la passione per la Germania e per Berlino era nata a Barabba, prima era venuto Ossie che al teatro vendeva le bibite, noccioline e cose varie. Poi due sue amiche vennero in Italia e al ristorante dove lavoravo e tra me e una delle due, Sabine, nacque una storia proprio la sera prima del suo ritorno in Germania.

domenica 2 luglio 2023

MILITE NOTO



La seconda emigrazione, dopo quella periodica di Valbona, più lunga, stavolta e più lontano da casa.

Il CAR significava Centro Addestramento Reclute ed era una specie di preparazione per i nuovi militari che poi, dopo il giuramento, erano distribuiti nelle varie caserme di tutta Italia.

Senza raccomandazione venivi mandato lontano da casa, considerato che la mia destinazione era Milano, ho pensato che poteva andare anche peggio, in mezzo c’erano solo 277 chilometri.

Ad Albenga sono stati i miei a portarmici, mio padre ha anche pianto e io l’ho abbracciato, una delle poche volte, se non l’unica. Abbiamo fatto un giro insieme in centro, ma non mi sentivo bene, avevo già i capelli cortissimi e mi pareva di essere prigioniero in anticipo.

DAI VENTI AI TRENTA

 


 

All'inizio, non avendo spese di mantenimento e vivendo con i genitori, tutto sembra agevole e si comprano cose e situazioni, non rendendoci conto che una volta raggiunta la sospirata indipendenza, di soldi non ne avanzano, casomai mancano.

Arrivando dalla scuola e dall'adolescenza, bene o male prolungata, con il tempo si scopre lentamente che il lavoro non nobilita affatto l'uomo, né la donna, eventualmente gli dà la dimensione di quanto la vita sia dura e soprattutto noiosa, se non la si prende al più presto per le corna e le si impone un ritmo a noi più congeniale.

Le macchine, i mondiali, gli amici, le fidanzate, le case, i lavori, ma anche i punti fermi della filosofia nostra in formazione sono tutti utili per situarci in epoche differenti e i cambiamenti non solo nel cervello e nel cuore, ma anche nel resto del corpo che raramente dimagrisce, più spesso ingrassa e soffre di progressivi mali fisici, ecco un altro parametro da seguire. Per ultimi mettiamoci i libri e i racconti pubblicati, perché gli altri, quelli messi da parte, sono troppi ed è difficile attaccarci l’immagine o la relazione di quello che si stava attraversando nell’epoca in questione.