mercoledì 30 marzo 2022

AL GABBANI SI BEVE!



Il nostro localetto era una mescita, poi è diventata anche una trattoria, dopo pure un albergo, poche camere, mai più di una trentina, ma il posto è bello, vicino al lago. Una volta qui ci venivano a bere, c’era il vino buono, gli ubriachi non mancavano, un po’ rumorosi e anche molesti, ma meglio dei tossicodipendenti che sono venuti dopo.

Fin da piccola sono stata qui e la mia vita poi è diventata talmente legata a questo posto che anche in seguito, quando avevo ancora forze sufficienti, non sono riuscita a scollarmene. Ora, da vecchietta, non saprei proprio dove andare, o forse lo so, ma non so quando.

giovedì 17 marzo 2022

IL MONDO C'A DEI DIFETTI

 


Il mio computer portatile è vecchio e ha anche un difetto. I relativi tecnici dicono che non si può riparare e si dovrebbe piuttosto comprarne uno nuovo, per cui riassumendo ci vorrebbero lateralmente anche dei soldi, che io per coincidenza momentaneamente non ho.

D’altro canto mi sono stancato di correggere con la tastiera sul monitor, F mi ha suggerito che forse sarebbe meglio dire che queste tre lettere non funzionano più. Insomma un po’ di pazienza.

lunedì 14 marzo 2022

PARADOSSI DISOSSATI

 


 

Prima ancora, non si sa se si tratta di mesi o di anni, il Lipparelli una mattina si era svegliato da un’anestesia e si era trovato, a giudicare da come si vestiva la gente, all’inizio del medioevo o forse no, alla fine. Tutto attorno a lui suore con quei cappelli enormi e bianchi, che parlavano una specie di latino dell’epoca, lui capiva qualcosa qua e là, solo a pezzi, in maniera confusa. All’inizio pensava che fosse un sogno piuttosto realistico, solo un’illusione bizzarra, causata forse dalle iniezioni che gli avevano fatto nel sedere, che continuava a fargli male anche nel sogno. Si è chiesto perché era approdato proprio in quell’epoca, che fra le tante era stata una tra le più buie e come era possibile che tutto intorno a lui non ci fosse plastica di nessun tipo e in più gli pareva che la Scolastica, filosofia di scarsa speranza per l’uomo, in quanto singolo ma pure come umanità, dominasse ogni pensiero, parola e omissione intorno a lui.