C’è un’industria che sfrutta
l’arte, o la presunta arte, la maccheronica e sedicente arte, insomma loro la
trasformano in denaro soprattutto quando non vale niente. Una mafia che invece
di sparare e di minacciare, non è che non lo faccia, ma ha altri sistemi, finge
di essere dalla tua parte e ti pugnala con piccoli aghi di indifferenza, incompetenza,
arroganza e via discorrendo. Quello che fanno non è illegale, per quanto
orribile, uccidere la letteratura non è un reato. Quella è già un ricordo ormai
sbiadito. Questi e-mail sono solo gli ultimi di tanti altri, i più attuali. Non
mi preoccuperò di nascondere nomi e numeri di telefono, quello che fanno è alla
luce del sole, anche se è un sole malato. In corsivo, come questo, i miei
commenti.