giovedì 8 maggio 2014

LA GRANDE PIANURA UNGHERESE

La filosofia del viaggio cambia certo in funzione del DOVE e del QUANDO, ma anche del COME e del PERCHÉ, avevo sempre sentito dire e nessuna verità era più facilmente riscontrabile se non viaggiando, ho constatato io e meglio ancora se non in internet, ma su una strada vera.
Il CON CHI è pure determinante, naturalmente, eppure uno dei viaggi più interessanti della mia vita è stato quello che ho intrapreso, (in quel ben determinato periodo della mia carriera di essere umano,) per andare a vivere a Budapest e lo feci da solo, per così dire.


Per così dire perché ero così contento della mia fuga da Pistoia, dalla Toscana e dall’Italia, che detti un passaggio a tutti quelli che me lo chiesero, col classico gesto internazionale.
Ripetutamente mi sorpresi, poi, della puzza dell’alito di alcuni di questi, quasi tutti, a dire il vero.
Certo l’entusiasmo mi trasportava, insieme all’automobile e non mi faceva sentire la stanchezza. Mi aiutava anche a sopportare gli odori sgradevoli e insistenti, grazie anche al piccolo accorgimento di aprire impercettibilmente il finestrino, dal mio lato.
L’Austria è bella, per chi ama i paesaggi montani, è silenziosa, verdissima e assai pulita, ci sono poche persone in giro.
Non tutti sanno che in Austria ci sono le donne più baffute del mondo, alcune hanno dei mustacchi lunghi e curati e sembrano anche andarne piuttosto fiere.
Me lo avevano raccontato, ma non ci avevo creduto, prima di poter osservare personalmente questo fenomeno, dentro e fuori i bar e le tavole calde della nazione che stavo attraversando.
Non che ce ne fossero a decine, ma qualcune le ho viste con i miei occhi e si trattava di donne dalla cinquantina in su, quindi una moda non più seguita dalle più giovani, ho arguito.
A dire il vero, con o senza baffi però gli aliti continuavano ad olezzare a dismisura, l’aria fuori era assai fresca, per fortuna.

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