giovedì 23 agosto 2012

PASTA D'ACCIUGHE KRONOS



Alcuni determinati aliti possono essere preziose fonti di gas domestici, o addomesticabili, che possono essere imbottigliati e sfruttati in alternativa al petrolio, che si prevede a rischio di esaurimento.
Ultimamente i sociologi della Monsanto, nello stato del Missouri, hanno annunciato che solitudine e alito pestilenziale sono, non solo strettamente legati, ma anche direttamente proporzionali.

Le Acciughe sono da tempo in via d’estinzione; nell’industria alimentare, per ottenere la famosa pasta, sono già state sostituite da un tipo assai prolifico di pesci d’acqua dolce, i Persici Sole (detti anche Gobbi), ma poi sono finiti anche quelli.
Intanto la fauna ittica, cacciata e pescata in maniera intensiva, si arrampica sulla terra di notte, o perfino sui ghiacci polari, anche di giorno.
Era già successo durante l’era geologica del Siluriano, che dette poi origine agli anfibi, ma per altri motivi.
I rettili in seguito crebbero in qualità e quantità, diventarono padroni del mondo, poi, di sorpresa, iniziarono a infilarsi in mezzo anche i mammiferi.
Delfini e balene, come altri cetacei, in un secondo momento cambiarono idea e in pochi milioni di anni tornarono a vivere in mare, ma dopo se ne sono pentiti.
L’evoluzione, in costante ma irregolare cambiamento, ora suggerisce piuttosto l’urgenza di cambiare pianeta, magari solo provvisoriamente.
La pasta d’acciughe attualmente viene ottenuta da una mistura di ingredienti tra cui aglio e cipolla, derivati di ammoniaca per aggiungergli l’indispensabile odore di pesce, più altre sostanze chimiche e organiche.
A livello mondiale, secondo una ricerca di mercato della Pasta d’Acciughe Kronos, la tendenza alla solitudine sta crescendo, soprattutto per coloro che mangiano molta cipolla.
Scienziati e psicologi, sociologi e neurolinguisti della multinazionale Ades, di sede centrale a Chicago, di cui la Kronos fa parte, discutono da tempo, per stabilire se costoro piangono per la solitudine o per il gas cipollino, oppure per conseguenza circolare l’una dell’altro, che è la tesi più twittata, al momento, anche su Facebook.
In alcune zone della Russia troviamo dei casi simili trai piantatori di aglio, che le zanzare lasciano rispettosamente in pace.
L’aglio, ingerito da un corpo umano, riesce a produrre puzze disumane talvolta anche più letali della cipolla, però non provoca il pianto, piuttosto un sovrappiù di anidride carbonica... e la solitudine.
Casi misti di mangiatori di cipolla e aglio sono stati studiati recentemente in Birmania, in presenza di temperature più elevate, seguendo le antiche regole del Taoismo, sfruttando il dualismo delle due poderose fonti di gas, abbinando il simbolo femminile Yin alla Cipolla e lo Yang maschile all’Aglio.
Hanno avuto luogo feroci polemiche giacché, secondo la lingua locale, la parola Aglio è femminile e la Cipolla invece è maschile, ma visto che era la bostoniana Kronos che pagava, tutto si è risolto per il meglio.
Le percentuali, che ci preannunciano scoppiettanti, non sono ancora a disposizione e dimostrerebbero alcune serie di tesi sconvolgenti che purtroppo ignoriamo e non possiamo anticipare in questa sede.
Intanto nella Patagonia Cilena sono stati ottenuti dei buoni risultati, soprattutto per quanto riguarda la solitudine, con il nuovo Aglio Cipollato ibrido, piantato nelle serre, poi portato a maturazione all’aperto, in un terreno vulcanico assai fertile.
Alcuni sociologi contestano che la solitudine in Patagonia non sia propriamente una novità, giacché dovuta storicamente al freddo, al vento e alle condizioni di vita oltremodo problematiche.
Per questo si è deciso di provare l’Aglio Cipollato a Karaci, a Città del Messico e a S.Paulo.
Parallelamente, a Singapore, sfruttando l’idea Cilena, si sta iniziando a produrre una formidabile Cipolla Agliata in serre climatizzate, che avrà il vantaggio di poter essere provata subito sul posto, cioè in presenza di una forte densità di abitanti, anche se, purtroppo, con gli occhi a mandorla.
Attualmente si discute se ce li avevano già così, mezzi chiusi, anche prima.
La risposta italiana non poteva tardare e viene dal sud della Toscana, da una pianura non troppo montuosa, piuttosto scherzosamente chiamata Maremma, parola che viene anche usata nelle esclamazioni.
Qua negli ultimi mesi sono sorti allevamenti di Maiali Cinghialati, rivelatisi assai più convenienti degli innovativi e sperimentali Cinghiali Maialati che, sebbene non producessero solitudine aggregata in maniera significativa, quanto a fetore non erano secondi a nessuno.
Il Maiale Cinghialato, suo malgrado, si è dimostrato veramente all’altezza della situazione, come nuovo succedaneo delle acciughe, ma solo per quanto riguarda la gustosa pasta.
Verrà allevato un po’ in tutto il mondo emerso, a meno che non riesca a fuggire e a continuare la sua evoluzione in mare.
Logicamente i costi di produzione sono aumentati e di conseguenza il prezzo della pasta d’acciughe è lievitato.
Il gusto e l’odore caratteristico però sono sorprendentemente somiglianti.


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