Serata cupa d'inverno, è già buio, un'anziana signora sta uscendo dal palazzo dove vive il figlio sposato-separato-senza figli.
Nel freddo ingresso entra una bambina timida, senza cellulare, una di quelle che non salutano mai nessuno; in fila indiana, dietro i genitori impegnati al telefonino con le rispettive conversazioni.
La vecchia signora, il cellulare se lo è dimenticato a casa, non sa nemmeno il numero e quando ci deve parlare suda tutto il tempo.
Ecco che sorride e dice alla bambina, per coincidenza, anch'essa non dotata di nessun apparecchio acustico, telefonino, nessun giochino elettronico:
"Ma guarda un po' chi c'è! Che bellina che sei, come ti chiami? Quanti anni hai?"
Il padre brontola al suo cellulare:
"Quattro e mezzo. Giuseppini. Sì. Insomma: al massimo cinque."
"Si chiama Giuseppina? Bel nome, anche mia nonna si chiamava così. Però la bambina sembrava più grande." Dice pensierosa l'anziana.
"Certo, certo, basta segargli le gambe, diventa di schianto più piccola e non ci sono problemi. No?" Dice la mamma spazientita e ironica mentre tira fuori lettere e pubblicità dalla cassetta della posta.
"Come sarebbe a dire?" La vecchia signora tira verso sé la bambina, come per proteggerla.
Ecco che il figlio dell'anziana, attraverso il citofono entra nella conversazione:
"Mamma, sei lì? Ti sei dimenticata gli occhiali..."
"Chi è che ha parlato? Dice a me? Senta Lei, tenga a bada le Sue parole, io ci vedo e di molto bene, gli occhiali li uso, casomai, per leggere..."
"Mamma, ti ho detto mille volte di non parlare con gli sconosciuti, è pericoloso."
"Ma di chi è questa voce dall'oltretomba, ora?"
"Giuseppini cerchi di non peggiorare la situazione, domani me la vedo io col direttore."
"Mamma?"
"Senta, sua madre ha capito male, noi non abbiamo affatto intenzione di segare le gambe a nostra figlia..."
"Lei chi è? Mamma, c-c-c-con chi stai parlando?""
"No, no, mia moglie stava parlando col falegname di un mobile finto antico, una credenza con la vetrinetta..."
"Ma quanti siete là sotto?"
"Quattrocento???!!!"
"Come, quattrocento???? Mamma! Torna subito su!"
"Enrico, qui è la tua mamma che parla, la signora qui si sta telefoninicamente azzuffando col falegname sul prezzo di una credenza, ma tu non ti devi preoccupare, i falegnami fanno sempre così..."
"Va bene, Giuseppini, ora mi lasci respirare un po', domattina ci penso io, non si preoccupi..."
"Mamma torna su subito, hai capito? Anzi no: bloccati lì che vengo giù io!"
"Giuseppini lei è un idiota integrale, se lo lasci dire."
"Mamma, è freddo-freddo-freddo, perché non andiamo su in casa?"
"No, no e poi no!!! Lei aveva detto 380 ed io me lo ricordo benissimo, oltretutto ha preso male le misure ed ora si devono tagliare i piedini, bella roba!!"
"Ma lei lo sa meglio di me, Giuseppini, perché me lo chiede a me?"
"No!!! Consegna in ritardo, con un prezzo superiore a quello stabilito, dovendo ancora segare le gambe... ad un mobile nuovo!!!
Fare schifo va anche bene, ormai è una consuetudine, ma lei sta proprio esagerando!!!"
"Perché poi andargli a raccontare quella storia? Ma che bisogno c'era? Giuseppini, ne parliamo domani, mi faccia il santissimo favore, lasciamo perdere ora..."
"Enrico, ci sei?"
"Mamma è freddo. Andiamo su."
"Le sto dicendo che i prezzi dei piedini, visto che è stato lei a sbagliare le misure, e non io, me li deve togliere dal totale..."
"Giuseppini, riattacchi quel cazzo di telefono che mi sta facendo andare in cancrena un orecchio."
"Mamma, chiudi la porta dell'ascensore. Se no, quello non sale!"
"Freddo-mamma-freddo-mammamamma-freddofreddo-mamma-freddo..."
"Giuseppini!!!"
"Mamma??!!"
"Enrico?"
"Che?? Trecentonovantacinque???"
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