Il mio primo libro fu pubblicato a mie spese, ci dovevano essere cinque racconti, poi diventarono tre... più che altro perché io credevo che le mie pagine fossero molto più piccole di quello che effettivamente erano, ma anche per altri motivi.
Avendo saltato ogni pur ipotetico editore, sia per risparmiare i soldoni che loro pretendevano, che per essere indipendente e non dover dar soddisfazione a nessuno, dovetti, in compenso, incaricarmi personalmente di condurre questo passaggio dal sistema di scrittura Word al Page-Maker.
La tipografia Saudades, che mi aveva dato il preventivo più economico, mandava a fare, questo tipo di trasferimento informatico, da un certo signor Iraq, che per via della loro pronuncia pensavo che si scrivesse Iraqui o qualcosa di questo genere, il quale viveva e aveva il suo piccolo laboratorio, non molto lontano dalla loro sede, in Rua Felizardo Furtado 402.
Questo nome mi pareva di cattivo auspicio, corrispondendo all’italiano: Felice Derubato... ma era un autentico nome di persona, mi avevano spiegato, con il suo conseguente riferimento storico, del quale, però, ora non ricordo più.