Quando sono andato a vivere a Viareggio mi
sono sorpreso a vedermi salutare per strada, al supermercato, o in un bar da
gente che io non avevo mai visto. Essendo molto fisionomista ero sicuro di non
sbagliarmi, erano loro che mi scambiavano per qualcun altro. C’era un mio
sosia, forse qualcuno che mi assomigliava parecchio.
Mi era già successo che mi scambiassero per qualcun altro, per una effettiva ma a volte neanche troppo forte somiglianza, come quella al portiere dell'Inter Zenga, in una certa epoca in cui lui era famoso e avevamo anche lo stesso taglio di capelli a caschetto.