“Memorizziamo quello che si narrava nei circuiti di un computer prima della nefasta collisione con un fulmine, tutto quello che, tra le altre cose, ci ha rovinosamente cancellato:
La giornata tipica di un artista del pennello, uno che sa usare le mani, più del cervello... o meglio: che usa il cuore come se fossero le mani.
Si parla delle nuvole come di una costruzione gotica in movimento e del mare come un liquido amniotico dove animali terrestri, pesci, uccelli ed essere umani hanno trovato la loro origine.
Si fanno riflessioni sulla vita come se fosse un romanzo giallo del quale è meglio non scoprire il colpevole, si parla dei cani e degli amici, l’angolo del focolare domestico con dentro una famiglia: la nostra, in quanto rifugio accogliente... ma anche e purtroppo grande peso sulle nostre spalle; si fanno paralleli tra le tre personalità: il bambino, l’adulto, e infine Shiva la furia distruttrice.